(S. Carina) – È entrato in sala stampa accompagnato da Mark Pannes, quasi a fotografare il passaggio del testimone con il suo predecessore. L’impressione, però, è che Italo Zanzi – il nuovo Ceo della Roma – a differenza dell’ex ad statunitense, sarà realmente l’emanazione della proprietà americana a Trigoria.
Primo indizio? Dal 2-3 gennaio si trasferirà stabilmente nella capitale, al vertice della piramide romanista. Disponibile a soddisfare le curiosità dei presenti e lodevole quando nel presentarsi lo ha fatto (leggendo) in italiano. «È un grandissimo onore e un privilegio guidare uno dei migliori club di calcio al mondo, supportato dai migliori tifosi del mondo». L’utilizzo del verbo guidare, in un discorso preparato accuratamente, non è un caso. Come non passa inosservata la definizione –«Global Ceo in grado di gestire tutto il gruppo di lavoro» – che dà di lui Pallotta. Zanzi sarà il rappresentante diretto della proprietà americana e si stabilirà in Italia per guidare la Roma dall’alto.
Ieri ha avuto il primo contatto con la squadra. Terminato l’allenamento, insieme a Pallottae Baldini, è sceso negli spogliatoi dove ha fatto un breve discorso ai calciatori, che hanno apprezzato. «Ci sono sfide che dovremo affrontare come la forte concorrenza sul campo o il difficile clima economico ma siamo convinti di avere una squadra forte e una strategia di lungo periodo per superare le difficoltà. Nessuna struttura organizzativa può garantire risultati. Prometto che il nostro impegno sarà maggiore rispetto agli altri».