Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio dell’ultimo week-end calcistico, tra top e flop.
VOTO 0 CONTE CAM:
Il tecnico della Juventus, viene accolto al rientro con un trattamento degno del miglior Harrison Ford, nel Fuggitivo. Peccato però, che la sua assenza fosse dovuta ad un reato sanzionato dalla giustizia sportiva. L’iniziativa di Sky, di seguirlo con una telecamera dedicata, appare ridicola come la pletora di elogi seguiti nel post partita della sfida del Barbera. Grande Fratello.
VOTO 1 SIENA:
La squadra toscana subisce la seconda sconfitta in rimonta negli ultimi sette giorni, occupando così l’ultima posizione in solitaria nella graduatoria della massima serie italiana, appannaggio del Pescara, peggior difesa del torneo. Calvinisti.
VOTO 2 IS ARENAS:
Il nuovo impianto sardo non porta bene alla squadra di Cellino, incappata nell’ennesima sconfitta stagionale tra le mura amiche. Contro il Chievo, la squadra di Pulga e Lopez, spreca tanto in zona gol e viene punita da Paloschi e Therau, con la complicità di un Agazzi, in giornata no. Is Scarognas.
VOTO 3 AR PORO VENTURA:
Le disfatte del Toro, mandano in gangheri il navigato tecnico granata: durante il match Ventura, rischia il coccolone vista la prestazione messa in scena dalla sua squadra e il terzo gol di Pazzini, giunto grazie ad una spinta dell’attaccante ex Inter ai danni di un difensore di casa. Chiamate il 118 e tornate a riferire...
VOTO 4 ALLA DIFESA DELLA SAMP:
Clamorosi gli errori della retroguardia doriana, su tutti e due gol subiti nel match casalingo contro l’Udinese. Sulla prima marcatura è la difesa in toto a sbagliare lasciando colpevolmente solo Danilo, bravo a colpire con un perentorio colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella seconda marcatura, ci pensa invece, Berardi ad innescare Di Natale, per il più facile dei gol. Bocciata.
VOTO 5 LAZIO:
L’ira funesta dei biancocelesti si ferma appena il bomber di prima classe Miro Klose, deve tirare un po’ il fiato e accomodarsi in panchina per un leggero infortunio. Il suo recupero lampo con annesso ingresso sul rettangolo di gioco, negli ultimi 20′ della partita, fa capire quanto gli uomini di Petkovic, possano dirsi mirodipendenti: il centravanti teutonico però non basta e la Lazio esce dal Dall’Ara senza infamia e senza lode. Case Klose.
VOTO 6 BERGESSIO:
Doppietta decisiva quella dell’argentino che permette al Catania di espugnare il difficile campo di Siena, per giunta in rimonta. Come lo scorso anno con Montella, l’ex Saint-Etienne, interpreta al meglio i dettami tattici di Maran, sdoppiandosi nel ruolo di attaccante e primo uomo pressing. E’ il prototipo della punta moderna, abile sotto porta e instancabile faticatore sempre pronto all’aiuto dei centrocampisti. Quei bravi ragazzi.
VOTO 7 WEISS:
Trascina la compagine abruzzese alla vittoria con una prestazione degna di nota e capace di mandare nel panico l’intera difesa rossoblu, nel delicato match credibilità della lotta salvezza. Propizia il gol di Abbruscato, così come quello di Vukusic, senza farsi troppo pregare. Dovrebbe essere lui, la speranza salvezza del Pescara. Edel Weiss.
VOTO 8 ROBINHO:
Il brasiliano si sveglia dal torpore e regala una gemma nella trasferta vinta dai rossoneri contro il Torino. La finta di corpo e il sinistro all’incrocio dei pali è da cineteca e rimette in carreggiata il Milan, dopo l’abbaglio di Antonio Nocerino, reo di un retropassaggio sconclusionato che mette in porta Santana per la rete del momentaneo 1-0. Carioca.
VOTO 9 SORRENTINO:
Il portierone clivense, da solo, tiene in partita gli ospiti compiendo una serie di interventi di pregevole fattura nelle sfuriate offensive dei sardi. A 33 anni sta vivendo il suo stato di grazia massima, dimostrando di valere qualcosa in più rispetto ad una squadra che lotta per la salvezza. Contro il Cagliari, il doppio intervento su Pinilla e Sau, vale il prezzo del biglietto. Uomo partita.
VOTO 10 INTER:
Stramaccioni azzecca undici titolare e cambi nella sfida che valeva il secondo posto con i partenopei per il ruolo di anti-Juve. Capendo i limiti della propria squadra rinuncia al tridente tirando fuori Palacio, e mettendo Cassano nelle condizioni di fare la differenza. La mossa restituisce anche un Milito, stretto parente del decisivo cannoniere del triplete 2010. La squadra non sarà spettacolare, ma con quello che c’è a disposizione, se non si tratta di miracolo poco ci manca. Stratega.
Rocky & Apollo