(D. Giannini) – Domenica 4 novembre, la Roma travolge il Palermo, ma a rovinare la giornata ai tifosi arriva l’ammonizione a Destro che segna, accenna a togliersi la maglia e si becca il giallo. Diffidato, salterà il derby. Sembra un incubo, sembra che per lui non ci sia spazio per la gioia. E invece forse è stato proprio in quel momento che è tornato il vero Destro, quello che ieri ha spinto la Roma alla vittoria, che ha segnato la prima doppietta in giallorosso, che ora sorride.
Lo ha spiegato proprio lui nel dopo partita ai microfoni di Roma Channel: «Quando è cambiato qualcosa? Quando mi sono sbloccato? Quando è arrivato il primo gol. Per me è troppo importante segnare». Un chiodo fisso, un bisogno fisico, qualcosa a cui non può rinunciare e senza il quale va in crisi d’astinenza. Finito il digiuno è cambiato il mondo, il sole ha spazzato le nuvole e «adesso le cose riescono in maniera più semplice». Una fame di gol senza fine. Il suo pane quotidiano, come lo era il Franchi, la sua casa fino a pochi mesi fa. Il Siena e il suo passato Mattia non li dimentica («Ai miei ex compagni faccio un in bocca al lupo, non smetterò mai di ringraziarli»), ma ora conta il presente, conta la Roma, conta segnare. Anche se lo fai alla squadra con cui sei diventato grande. E allora, quando la palla entra, si esulta. Senza mancare di rispetto ai tifosi ma anche senza ipocrisia, perché quel gol pesa tantissimo: «Io devo ringraziare tutti qui. Mi dispiace per oggi – ha detto a Mediaset -,ma dovevo fare il mio lavoro e farlo bene».
E l’esultanza sulla bandierina? «Non rappresenta niente, ho iniziato a farla qui a Siena e la farò anche in questa stagione». Seconda partita consecutiva a segno, prima doppietta, quarto gol stagionale, ora per Destro e per la Roma le cose si stanno mettendo a posto. «E’ una partita fondamentale come tutte – ha detto a caldo a Sky dopo essere stato scelto come uomo-partita -. Nel secondo tempo abbiamo fatto una grande gara. A cosa punta la Roma dopo la terza vittoria di fila? Adesso pensiamo partita per partita, poi verso aprile maggio vediamo l’obiettivo ». Ancora l’analisi della sfida: «Nel primo tempo non abbiamo fatto bene, nel secondo siamo entrati con una voglia pazzesca di vincere e ci siamo riusciti. Stiamo giocando bene, dobbiamo continuare così e impegnarci al massimo». Bella la vittoria, bella la doppietta, bello l’abbraccio con Osvaldo che ieri era in panchina. Molto simile a quello tra i due dopo il gol su rigore di Dani al Torino: «Le critiche le fate voi che dite che non abbiamo un bel rapporto – ha sostenuto con fermezza -. Con Dani ho legato subito sin da quando sono arrivato. L’ho sempre detto che tra noi c’è un rapporto particolare, ho legato maggiormente con lui e mi fa piacere averlo come compagno, è una bravissima persona».
Due gol di Destro, uno di Perrotta: «E’ un campione del mondo, è importante per noi. Sono contento per lui». Quanto è stato difficile adattarsi al gioco di Zeman? «Eh, il mister chiede certe cose. Noi proviamo a farle, a volte ci riusciamo, altre no». E il tridente con Pjanic?«Abbiamo cercato di giocare come sempre. Miralem non è un attaccante puro, ma si adatta in maniera splendida e ci ha dato una grande mano». E adesso la Fiorentina. «Ora sono tutte fondamentali, dobbiamo cercare di vincere con tutti».