(F. Bovaio) – Il dottor Fenucci ha detto chiaramente in conferenza stampa che per la costruzione del suo nuovo stadio la Roma non si ispirerà ad alcun impianto già esistente perché «non esiste un modello adattabile a tutte le singole specificità». Dunque quello della Roma sarà un impianto unico” con le tribune vicine al campo per privilegiare gli spettatori (via dunque la pista di atletica) e una capienza che oscillerà tra i 55.000 e i 60.000 posti, tutti a sedere, in modo da renderlo idoneo ad ospitare anche una finale di Champions. Dettagli tecnici che ritroviamo in altri impianti europei, tra i quali i tre preferiti dai nostri lettori sono l’Allianz Arena, l’Emirates Stadium e il Westfalenstadion.
Il primo è la casa del Bayern Monaco e del Monaco 1860, ha 69.900 posti a sedere sviluppati su tre anelli di sette livelli ciascuno ed un parcheggio di 270.000 metri quadrati. Progettato dagli svizzeri Herzog&de Meuron, è stato costruito nella periferia nord di Monaco e per la sua particolare conformazione architettonica esterna è stato soprannominato “il gommone”. Intorno ad esso è stato creato un grande viale verde con percorsi pedonali e ciclabili, spazi gioco per i bambini, chioschi e zone per lo svolgimento di spettacoli all’aperto. All’interno dello stadio ci sono negozi sportivi, sale conferenza, ristoranti e kinder-garden. Insomma, tutto quello che serve per vivere un’intera giornata nell’impianto, non solo il tempo strettamente necessario per vedere la partita. La copertura è realizzata in modo tale da non avere elementi di sostegno che possano disturbare la visione da qualsiasi punto delle gradinate.
L’impianto d’illuminazione ha lampade bianche per le gare della Nazionale tedesca, rosse per quelle del Bayern Monaco e blu per quelle del Monaco 1860. L’Emirates Stadium è la casa dell’Arsenal, che vi si è trasferito nel 2006, dopo aver passato tutta la sua vita calcistica nel mitico “Highbury”. Costruito ad Ashburton Grove (nord di Londra), ha una capienza di 60.432 posti tutti a sedere ed è il secondo stadio più grande della Premier League dopo l’Old Trafford del Manchester United, nonché il terzo più imponente della capitale inglese dopo Wembley (tempio della nazionale) e Twickenham (la casa del rugby). Costato 390 milioni di sterline, è stato costruito in un anno e mezzo (dal febbraio 2004 all’agosto 2005) ed è stato inaugurato il 22 luglio 2006. Ma già nell’ottobre 2004 i diritti del nome dell’impianto erano stati venduti dall’Arsenal alla compagnia aerea Emirates. Il colore predominante è il rosso e, per un accordo intercorso con la Federazione Brasiliana, ospita spesso le amichevoli che il Brasile gioca in Europa.
Il Westfalenstadion del Borussia Dortmund ha una capacità di 80.552 spettatori (a sedere e in piedi), che viene ridotta a 65.718 (a sedere) per le partite internazionali, per le quali valgono solo i posti a sedere. Il suo vero nome è “Signal Iduna Park” e tale resterà fino al 2016, anno in cui scadrà il contratto di sponsorizzazione con l’omonima ditta tedesca, che l’ha acquistato nel dicembre 2005 dal Borussia Dortmund, a quei tempi sull’orlo del fallimento. Costruito per i Mondiali di Germania del 1974, è stato poi ristrutturato nel 1996, nel 1997 e nel 2007 ed oggi è uno degli impianti europei più all’avanguardia. Ovviamente, come per gli altri due, le tribune sono attaccate al campo e grazie all’assenza della pista d’atletica i tifosi di casa possono far sentire tutto il loro calore e dare il loro supporto ai propri beniamini.