Appuntamento doppio. Alle 18.30 italiane un collegamento in videoconferenza unirà Orlando e Trigoria per illustrare i dettagli del progetto. Dalla sede del ritiro invernale della squadra sarà il presidente Pallotta a parlare insieme a Parnasi, sbarcato ieri a Orlando, Zanzi, Pannes e Totti, mentre Fenucci farà gli onori di casa nel quartier generale giallorosso, con ospite d’onore il sindacoAlemanno. L’organizzazione della conferenza ha portato via tempo (e tensione): con un oceano di mezzo non è stato semplice far coincidere gli interessi di tutti. Effetti collaterali.
Quello che conta è il progetto, finalmente concreto dopo lungo lavoro dell’advisor Cushman & Wakefield che ha selezionato l’area di Tor di Valle tra quasi cento opzioni. La Roma e Parnasi hanno buttato già in un memorandum d’intesa le linee guida del percorso che nelle intenzioni (molto ottimistiche) dovrebbe chiudersi nel 2016 con l’inaugurazione dell’impianto. Al posto dell’ippodromo del trotto sorgerà molto più di uno stadio da 50mila posti: la Roma vuole costruirsi una casa vera e propria, con i campi d’allenamento oltre a museo, negozi, parcheggi etc.. Il progetto dovrà superare un lungo iter burocratico e prevede anche una parte di cubature destinate a edilizia privata: Parnasi ha già in mano le autorizzazioni da inizio 2012. In cantiere anche una serie di interventi per favorire i trasporti:dallo svincolo sulla Roma-Fiumicino al raddoppio della ferrovia Roma-Lido.
Quanto al «financing project», il club giallorosso potrà contare sull’appoggio di Unicredit e sta sondando il terreno per vendere i diritti sul nome dello stadio a uno sponsor. La vendita degli abbonamenti e dei palchi vip inizierà insieme ai lavori: l’obiettivo è tirar su la casa della Roma a costo zero. Intanto la società ha dovuto rinviare ancora la procedura per l’aumento di capitale approvato a gennaio scorso.Americani e Unicredit hanno già versato i 50 milioni in cassa attraverso un finanziamento soci, ma il passaggio per i piccoli azionisti, previsto per il prossimo gennaio, è stato posticipato in accordo con la Consob per evitare la concomitanza con il calciomercato che potrebbe modificare lo stato patrimoniale del club. A questo punto non è escluso che l’aumento di capitale venga «accorpato» con quelli futuri da 30 milioni complessivi, già pianificati dalla Roma.