(E. Menghi) – Luis Enrique e Zeman, trova le differenze. Pjanic confessa di essere ancora molto legato allo spagnolo, ma il cordone ombelicale si sta lentamente staccandoe il bosniaco sta trovando spazio nella Roma disegnata dal boemo. «Zeman è un allenatore bravo, con cui miglioro. Sono sicuro – dice a Sky Sport – che posso anche crescere con lui. Il modulo è diverso dall’anno scorso, si va molto più veloce in avanti, lui chiede al centrocampo di proporsi, di cercare di segnare e fare assist. È un tecnico con cui mi devo adattare, ma mi sento molto bene. […]». L’amore per lo spagnolo va aldilà del semplice dettame tattico: «È forse l’allenatore che mi ha aiutato di più, che mi ha insegnato di più il calcio[…]».
Quasi un papà, un maestro di vita. Il suo modello è un altro: «Zidane è il numero uno assoluto. Faceva cose facili, ma sempre con un’eleganza incredibile. Il mio sogno è di poter parlare con lui». C’è un altro desiderio che Pjanic potrebbe contribuire a realizzare: «Far crescere la Roma ed essere sempre tra i primi tre in campionato. Mi manca la Champions».