«Se ce la farò a giocare la partita inaugurale nel nuovo stadio della Roma? No perché il mio contratto scade nel 2014 perciò vedremo se riuscirò a giocarci o meno. Sarà difficile, non impossibile».Queste le parole di Francesco Totti sulla possibilità di riuscire a giocare fino alla costruzione del nuovo impianto di proprietà su cui sta lavorando la Roma. Il capitano, impegnato in Florida assieme al resto dei compagni nella tournee invernale, non è però stato il solo a parlare di stadio al termine del primo allenamento della giornate diretto da Zeman sui campi dell’ESPN Wide World of Sports Complex in Orlando.
Anche De Rossi ha sottolineato l’importanza di una casa tutta giallorossa: «Lo abbiamo sempre detto vedendo questi stadi, prima in Inghilterra e Germania, e poi a Torino. A Roma secondo me farebbe la differenza, porterebbe diversi punti in più – il punto di vista di “Capitan futuro” – Certo, se le cose non andassero bene si sentirebbe l’altro lato della medaglia. Ma sono convinto che ci porterebbe tanti punti in più, e anche qualche soldo in più inevitabilmente. Soldi che servirebbero per acquistare giocatori in grado di portare altri punti in più».
Baldini. Chi, invece, ha preferito glissare sulla questione, è il dg Franco Baldini: «Lo stadio è un’altra cosa in più, ma non vorrei parlarne visto che ne dovrà parlare qualcun altro e in maniera più compiuta. Lascio a loro la possibilità di dire in che tempi verrà realizzato». E proprio domani dovrebbe andare in scena una conferenza stampa congiunta tra Orlando (dove si trova il presidente Pallotta) e Roma (in Campidoglio) per l’annuncio ufficiale. Lo stadio si farà a Tor di Valle, scelta presa mesi fa e ormai prossima a finire nero su bianco dopo gli ultimi dettagli sistemati col costruttore Parnasi (proprietario dei terreni grazie a un’opzione d’acquisto da Papalia) e le istituzioni. L’obiettivo della Roma è ottenere tutte le autorizzazioni nel giro di un anno, posare la prima pietra a inizio 2014 e giocare nella sua nuova casa dalla stagione 2016-17. «Tutto quello che la società fa è per una voglia disperata di crescere e di portare questa squadra all’obiettivo, a diventare una delle squadre più competitive nel mondo – ha concluso Baldini – non soltanto in Italia o in Europa. Ogni cosa che viene fatta viene fatta per corroborare questo percorso».
«Totti ha un orgoglio sconfinato». «Penso che Totti abbia un orgoglio sconfinato e una qualità che nessuno gli ha mai potuto discutere. Facendo leva su questo e su un allenatore che lo impiega in modo congeniale ha tirato fuori ulteriormente il meglio di sé e di questo siamo tutti molto felici», continua Baldini. «Lo stadio è un’altra cosa in più ma non vorrei parlarne».
Fonte: Ilmessaggero.it