(M. Pinci) – Quando i titoli di uno salgono, come in un’altalena scendono quelli dell’altro. Mattia Destro e Daniel Osvaldo sono tra i pezzi più pregiati quotati alla Borsa di Trigoria. E se oggi l’ex Siena — 5 gol nelle ultime 6 gare — rende come i bund tedeschi, l’italo-argentino offre rendimenti poco affidabili. Ieri, rimettendo insieme i frammenti della quinta vittoria consecutiva, Zeman ha fatto in tempo a riabbracciare Destro dopo l’uscita dal campo contro l’Atalanta: solo contusione a coscia e caviglia, il verdetto dell’ecografia fatta nel centro sportivo: un paio di giorni di riposo, già venerdì sarà in campo per mettere in difficoltà il boemo in vista del match di Verona. Quando dovrà scegliere: con Totti meglio lui o l’irascibile Osvaldo?
Intanto la terza espulsione stagionale, quarta con la Roma e nona in carriera, costerà al centravanti
di Lanùs una multa sulla cui misura però il club deciderà in queste ore dopo aver studiato le immagini tv. Non eccessiva, perché la reazione è arrivata dopo continue provocazioni. Questo ha spiegato Osvaldo — sia a caldo, sia ieri a Trigoria — a Baldini e Zeman: «Cercavo solo di liberarmi ».
Eppure è il suo carattere a lasciare dubbi: gli avversari lo detestano («Non so se dipenda dalla barba o dalla grinta», disse di sé), ma anche con i compagni non sono mancati problemi, da Lamela a Marazzina: «Ha un caratteraccio, a Bologna fece a botte con alcuni di noi». Zeman ne bloccò la partenza ad agosto, ma se la Juve non riuscisse ad avere Cavani, Conte tornerebbe a chiederlo: e per 20 milioni anche la Roma direbbe sì. A Trigoria intanto è in prova da 15 giorni il 17enne brasiliano Marciel, proveniente dalla scuola cacio dell’ex romanista Emerson. Appena maggiorenne sarà tesserato.