(G.Foschini) – Sei ore di interrogatorio, qualche conferma, nessuna rivelazione. Si è concluso con una delusione per gli investigatori l’interrogatorio di Amir Gegic, lo “zingaro”, sentito ieri dagli inquirenti di Cremona. Gegic si è difeso, ha confermato quello che non poteva negare e non fornito particolari spunti utili. Ha per esempio detto che i vari Cossato, Bellavista, Mario Cassano e Carobbio avevano un ruolo importante nel sistema senza però fare i nomi di altri calciatori. Oggi continuerà con il procuratore l’interrogatorio Roberto Di Martino: è difficile che ci sia un cambio radicale della linea e, stando così le cose, per Gegic si preannuncia una lunga detenzione.
L’interrogatorio di ieri si è basato principalmente sull’identità di mister X, l’uomo che da Milano vendeva informazioni sicure sulle partite di serie A a centomila euro. Gegic ha detto di essere stato in contatto con lui: gli sono state mostrate alcune foto, non ha riconosciuto nessuno ma ha soltanto detto che uno dei personaggi assomigliava al suo mister X. Gli investigatori sono comunque convinti di riuscire a risalire all’identità dell’uomo: hanno in mano le dichiarazioni di Erodiani, il tabaccaio abruzzese, una serie di intercettazioni telefoniche e vari spunti che dimostrano come mister X (è possibile anche che fossero in due a svolgere lo stesso lavoro) avesse contatti diretti con calciatori, allenatori, dirigenti e presidenti in serie A. Già nelle prossime settimane, al di là delle dichiarazioni dello “Zingaro”, potrebbero esserci importanti novità.