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RAGGI X Il Principe bosniaco conquista la Capitale (VIDEO)

Roma-Torino Pjanic

E’ arrivato, finalmente, il momento di Pjanic, che sta trovando una continuità che mancava dal suo arrivo in Italia. Arrivato nella Capitale per fare la differenza, per portare la qualità necessaria a fare il salto di qualità, non ha reso sempre all’altezza delle aspettative, complici anche le ‘folli’ ed ‘innovative’ idee dei suoi tecnici. Troppo spesso, però, quando si parla di lui si considera solo la sua grande esperienza internazionale, non il fatto che si tratta di un ragazzo ancora ventitreenne, che potrebbe diventare un fuoriclasse.

Miralem Pjanic nasce a Tuzla il 2 aprile 1990; figlio d’arte, visto che il padre militava nella seconda divisione jugoslava, è in possesso di due cittadinanze: bosniaca e lussembrughese. Infanzia difficile quella del giovane Miralem, che si rifugiò con la famiglia in Lussemburgo per sfuggire alla guerra nei Balcani.

Centrocampista centrale molto tecnico, che dà il meglio di sè in fase offensiva; è alto 180 cm per un peso forma di 70 kg. La sua carriera calcistica inizia nelle giovanili dello Schifflange, squadra lussemburghese di Prima Divisione, per la quale è tesserato dal 2000 al 2004: nonostante la giovanissima età viene aggregato spesso e volentieri alla prima squadra, ed attira su di sè l’interesse di numerose squadre della Ligue 1, tra cui il Metz, che riesce ad assicurarsi le sue prestazioni.

Dopo 3 stagioni trascorse tra le giovanili, nel 2007 esordisce con i grandi, con cui si impone subito: gioca 32 gare, realizzando 4 reti. Troppo forte per restare nel Metz, viene subito acquistato dal titolatissimo Lione, e dopo una stagione in cui fatica ad imporsi, dimostra le sue qualità: alla fine della sua esperienza con i pluricampioni di Francia colleziona 90 presenze, durante le quali riesce a mettere a segno 10 goal. Troppo forte per restare in Ligue 1, viene seguito da alcuni dei migliori club d’Europa, tra cui la Roma, che lo acquista con un colpo a sorpresa di Sabatini.

LA ROMA. Il 31 agosto del 2011 la Roma chiude una trattativa a sorpresa, acquistando il calciatore per 11 milioni; Sabatini riesce ad assicurarsi uno dei giovani più forti del Mondo secondo Don Balon. Esordisce in giallorosso l’11 settembre, nella sconfitta contro il Cagliari, mentre per la sua prima rete deve aspettare la sfida casalinga di novembre contro il Lecce. Dopo un girone d’andata giocato su ottimi livelli, cala insieme alla squadra in quello di ritorno, complice anche un Luis Enrique in crisi di idee, troppo stressato per trovare una soluzione.

Dopo lo spagnolo a Trigoria è il turno di Zeman, che vede il bosniaco come interno sinistro di centrocampo (stesso ruolo che ricopriva Nedved nel centrocampo laziale del Boemo), ruolo in cui è stato impiegato per tutto il pre-campionato, perde il posto da titolare dopo le brutte prestazioni di inizio campionato. La sua prima rete in questa stagione arriva contro la Lazio, frutto di una grande intuizione che trova impreparato Marchetti, ma che non cambia nulla, oltre a rendere il passivo meno pesante. Cambia, però, la sua stagione: si riprende una maglia da titolare, e trova il secondo goal consecutivo contro il Torino; viene confermato anche contro il Pescara, come interno destro di centrocampo stavolta, al fianco di Bradley, e svolge i compiti di un regista, leggermente decentrato.

Ad oggi, durante questa stagione 2012-2013, ha collezionato 8 presenze, di cui 5 dal primo minuto, restando in campo per 431 minuti. Autore di due goal, realizzati entrambi di destro; sta crescendo anche in fase difensiva, e lo dimostra il dato relativo ai contrasti vinti: 12 su 12.

NAZIONALE. In Under 19 veste la maglia della nazionale del Lussemburgo, con la quale partecipa ai campionati europei di categoria. Poi sceglie di vestire la maglia del suo Paese natale, con la quale esordisce il 20 agosto del 2008. Pur essendo molto giovane ha già collezionato 37 presenze con la Bosnia, realizzando 6 reti: è uno dei punti fermi del centrocampo della selezione di Susic.

A cura di Luca Fatiga

 


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