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RAGGI X Il riscatto di Ivan Piris (VIDEO)

Piris

Dopo Panucci fu Cassetti, che si ritrovò quasi casualmente ad essere uno dei migliori calciatori della Roma di Ranieri che sfiorò il tricolore. Dopo Cassetti fu Rosi, sicuramente non il migliore tra i terzini destri della storia giallorossa. Allora Sabatini scelse Piris, preferendolo anche al giovane Jung, lasciando libero Rosi di andare a Parma a parametro zero. Famoso in sudamerica per un ‘calcione’ rifilato a Neymar, dopo che il brasiliano lo aveva ripetutamente scartato, arrivato nella Capitale tra tanti dubbi. Un inizio difficile, anzi pessimo, ma ora si sta riscattando, da grande professionista quale ci è stato presentato dal suo procuratore, Giuseppe Addamiano.

Ivan Piris nasce a Itagua (Paraguay) il 10 marzo 1989; è alto 174 cm per un pesoforma di 69 kg. E’ cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Cerro Porteno, squadra con cui ha esordito nel 2008, e con cui si è soprattutto affermato nel 2011, grazie all’ottima Coppa Libertadores disputata. 2011 importante non solo per l’esperienza con la maglia di club, ma anche per la Copa America sfiorata con la maglia del Paraguay: solo l’Uruguay riuscì a fermare la selezione del terzino, grazie ad un netto 3-0.

Ma Ivan dopo 52 presenze con la maglia del Cerro Porteno viene acquistato dal Deportivo Maldonado, che lo gira subito in prestito al San Paolo. In Brasile viene acquistato come seconda scelta, e, nonostante tutto, al termine della stagione riesce a collezionare 20 presenze, durante le quali realizza anche una rete, ed a convincere Walter Sabatini a portarlo a Roma.

LA ROMA. Il primo agosto scorso, dopo un lungo inserimento, lo stratega del mercato giallorosso riesce a strapparlo al Siviglia – con cui il suo procuratore aveva praticamente chiuso – ed a portarlo nella Capitale. La Roma lo ingaggia in prestito oneroso, con diritto di riscatto fissato a 4 milioni, facendogli firmare un contratto quadriennale: Piris è così il primo calciatore paraguyano della storia romanista.

Il 26 agosto esordisce con la maglia giallorossa, allo stadio Olimpico, nella sfida terminata 2-2 contro il Catania: pessima la sua prima apparizione, come anche le altra che seguiranno, contro il Bologna, l’Udinese, fino a toccare il fondo nel derby contro la Lazio. Dopo quel giorno la sua ‘storia’ cambia, lui lavora a testa bassa, e riesce a dare una svolta alla sua stagione: mostra finalmente le sue qualità, a partire dalla velocità. Si mostra tosto, abile tanto in fase difensiva quanto in quella difensiva.

13 le partite giocate dal difensore esterno, 1155 i minuti totalizzati in campo; in un’occasione è stato sostituito, si tratta proprio della partita contro il Bologna, compromessa dai suoi errori. In fase difensiva ha vinto 46 contrati (il 74% dei contrati totali).

Prezioso anche il suo apporto in fase offensiva, e lo testimoniano i suoi 3 assist decisivi. La sua sicurezza cresce gara dopo gara, e lo testimonia anche la gara contro l’Atalanta, in cui è andato vicino al goal anche con il suo piede opposto, il sinistro.

Il video 

A cura di Luca Fatiga

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