Terza vittoria consecutiva per la Roma di Zeman che con l’1-3 rifilato al Siena non perde terreno dalle dirette concorrenti per l’Europa. Grande prova di Destro, autore di una doppietta, di un sempre immenso Totti e nota di merito per Simone Perrotta, autore del gol che ha portato in vantaggio i giallorossi. Come tutti i lunedì vi proponiamo le pagelle dei protagonisti giallorossi e tutte le valutazioni dei quotidiani questa mattina:
IL MESSAGGERO a cura di M.Ferretti
GOICOECHEA ng Incolpevole sul colpo di testa di Neto. Poi, inoperoso, assiste da lontano alla rimonta della sua squadra.
PIRIS 6,5 Fatica in avvio a frenare Rubin, a seguire spinge come un forsennato sulla corsia di destra. Una prestazione in netto crescendo.
MARQUINHOS 6,5 Calaiò lo impegna sui palloni alti, lui lo doma con facilità. Gioca ancora una volta con l’esperienza del veterano.
CASTAN 6 Concreto ma non impeccabile dietro (specie nel finale…), impreciso quando si avventura in avanti.
BALZARETTI 6,5 Sestu lo mette in apprensione, ma nella ripresa spopola in avanti e anche dietro. Una prestazione finalmente in linea con tutte le premesse che avevano accompagnato il suo arrivo nella Capitale.
BRADLEY 6 Intermedio di destra alla ricerca continua della giusta posizione. Più utile in mezzo, quando prende il posto di Tachtsidis, che decentrato. E la Roma segna due reti.
TACHTSIDIS 6,5 Entra in scena nella ripresa quando gioca un mare di palloni utili per la squadra. Dà il la alla rete del pareggio della Roma con una specie di magia.
FLORENZI 6 Impegna Pegolo con un destro chilometrico e si sfianca in un doppio lavoro in entrambe le fasi. Ancora una volta esce dal campo in anticipo e con la lingua di fuori.
PJANIC 6,5 Gioca da attaccante a destra, non è il suo ruolo ma dà una sostanziosa mano alla causa, specie nella ripresa. Splendido l’assist per il Destro bis.
DESTRO 8 Stretto nella morsa dei tre centrali senesi, si agita, sbraccia e alla fine firma una doppietta da centravanti verissimo.
TOTTI 8 Canta e porta la Croce, impegna severamente su punizione Pegolo, trascina la Roma alla rimonta. Uno spettacolo, anche per la dedizione e l’umiltà messe al servizio della squadra. La gente di fede giallorossa presente al Franchi impazzisce per lui.
PERROTTA 7 Al posto di Tacht: segna da fuori area e porta in vantaggio la Roma.Una bella storia. Una dimostrazione di professionalità assoluta da parte di un ragazzetto di trentacinque anni abbondanti.
MARQUINHO ng Per Florenzi dopo la terza rete della Roma.
ZEMAN 7,5 La Roma del secondo tempo dimostra gioco, preparazione atletica e determinazione. Si muove da squadra vera, insomma. La mano del boemo stavolta si vede.
CORRIERE DELLO SPORT a cura di G. D’Ubaldo
Goicoechea 6 Ha poco lavoro da svolgere, ma anche lui ha qualche responsabilità sul gol perchè non tenta l’uscita
Marquinhos 6 Un piccolo passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Qualche responsabilità sul gol di Neto, ma ha anche l’occasione per pareggiare
Castan 6,5 Attento, sicuro. Non è un fulmine di guerra, nel senso che la velocità non è la sua arma migliore, ma risolve diverse situazioni complicate
Balzaretti 6 Piccole sbavature in fase difensiva, ma il suo apporto diviene prezioso nella ripresa, quando la Roma ribalta il risultato. Dà il via all’azione del gol di Perrotta e poco prima offre un bell’assist a Pjanic, che manda fuori di poco
Bradley 6 Perde molti palloni a dimostrazione che il ruolo di intermedio non gli è congeniale. Va meglio nel finale, quando Tachtisidis viene sostituito e gli lascia il ruolo di centrale
Tachtsidis 6 Il senso tattico non gli manca e neppure la carica agonistica. Nel primo tempo guida le operazioni in mezzo al campo con poca personalità. Suo il lancio per il primo gol di Destro. Perrotta (dal 34′ st) 7 La sua è una bella storia. Entra e dopo sette minuti dopo trova il gol della vittoria. Una gioia interminabile per un campione del mondo, da otto anni alla Roma e che la scorsa estate avevano provato in tutti i modi a mettere alla porta. Non segnava dall’aprile del 2011. A giugno concluderà la sua esperienza in giallorosso, ma lo farà con dignità e da grande professionista
Florenzi 6,5 Non è al massimo della condizione, ma Zeman preferisce non rinunciare a lui. Grande generosità e spirito di sacrificio. Suo l’assist per il gol del pareggio di Destro e un salvataggio nel finale. Merita di essere ricordato anche un suo nobile gesto, quando torna indietro per ringraziare il magazziniere del Siena che gli aveva passato un po’ d’acqua
Pjanic 6 Fatica a trovare la posizione nel tridente offensivo, resta un corpo estraneo alla manovra per tutto il primo tempo. Nella ripresa invece è più intraprendente. Prova un paio di conclusioni e regala a Destro l’assist che chiude la partita
Destro 7,5 Prima doppietta e quarto gol in giallorosso. Esulta – eccome se esulta – davanti ai suoi ex tifosi. In assenza di Osvaldo (che va ad abbracciare in panchina dopo il primo gol) può giocare nella posizione centrale, a lui più congeniale. E i risultati si vedono
Totti 7,5 Gigantesco. Un’altra prestazione maiuscola. C’è molto di suo in questa vittoria, anche se il suo nome non figura nel tabellino dei marcatori. Non smette mai di crederci e trasmette la sua feroce convinzione alla squadra
Zeman (all.) 6,5 Per la prima volta quest’anno inanella tre vittorie di fila. E’ il tecnico che fa meno sostituzioni in serie A, ma si rivela azzeccato il cambio di Perrotta.
GAZZETTA DELLO SPORT a cura di F.Licari
GOICOECHEA 6 Un tiro un gol: ma sono i suoi due centrali che si fanno superare da Neto. Il 3-1 nasce da un’uscita nel cuore dell’area e rinvio velocissimo che in dodici secondi, passando per Totti e Pjanic, arriva a Destro.
PIRIS 6 Bella figura contro Reginaldo e Rubin, quasi sempre in anticipo e bello stile. Neanche Valiani lo inguaia.
MARQUINHOS 6 La macchia è quel Neto che gli prende il tempo sull’angolo per il gol senese, il resto però è molto più convincente.
CASTAN 6 Sestu che sfugge a Balzaretti lo costringe, per un po’, al doppio lavoro.
BALZARETTI 6 Ordinaria amministrazione la sua, messo sotto pressione da Sestu. Dov’è finito lo scava-trincee sulla fascia?
BRADLEY 5 Anello debole del centrocampo: nato centrale, fatica parecchio da mezzala. Anche perché non è mobilissimo e il dirimpettaio Bolzoni invece corre il doppio. Meglio quando la Roma passa al 4-4-2 e lui è uno dei due centrali.
TACHTSIDIS 6,5 Ordinato e rapido d’esecuzione – due tocchi e via – come vuole Zeman. Sfracelli no, ma tiene in piedi la Roma quando il Siena le impedisce di ragionare.
PERROTTA 6,5 Dentro da 7 minuti, il delizioso assist glielo confeziona Rubin. Ma lui non si fa sorprendere: c’è, con la testa e con il destro, al momento e al posto giusto.
FLORENZI 6,5 Bypassato spesso Vergassola, trova anche il tempo – in area – per l’assist dell’1-1 di Destro. La vivacità non gli difetta (Marquinho s.v.)
PJANIC 6 In doppia versione. Quasi fuori dal gioco da attaccante esterno, ruolo che evidentemente non gradisce, ma nel 4-4-2 recupera posizione e ritmo.
TOTTI 6,5 I cattivi direbbero che, in questa Serie A, non c’è da stupirsi se un trentaseienne
come lui faccia figura. Però lotta come un ragazzino, va a prendersi la palla a centrocampo, entra nei due gol e sfiora il centro su punizione.
DESTRO IL MIGLIORE Due gol, di testa e in contropiede: e sono tre consecutivi. Primo tempo inutile, compreso rimprovero di Zeman, un altro da sballo in area e partendo da lontano. E non fa neanche l’ipocrita: segna alla sua «ex» e sfoga tutta la gioia.
All. ZEMAN 6,5 Poco zemaniano, ma i successi di fila diventano tre. Un dubbio legittimo: avrebbe sofferto meno partendo con Bradley centrale e Tachtsidis mezzala?
IL ROMANISTA a cura di D.Giannini
GOICOECHEA 6 – Il Siena non tira praticamente mai, e forse sul gol di Neto qualcosina in più la poteva fare. Ma la Roma ha vinto e non è giorno da insufficienze.
PIRIS 6,5 – Un altro mattone messo per guadagnare considerazione, per cancellare qualche amnesia del passato. Da un po’ ha messo la marcia giusta e il suo contributo lo dà sempre. Magari fa qualche errore di troppo, Zeman lo riprende pure, ma sulla fascia va, va e alla fine qualcosa di buono da quella parte succede sempre.
MARQUINHOS 6 – Bravo e fortunato. Perché se perdi questa partita diventa il responsabile della sconfitta per essersi perso Neto. La partita la vinci e si dimentica tutto. La vinci anche perché lui lì dietro torna quello solito, quello più rettivo degli attaccanti avversari, più elastico degli attaccanti avversari, più forte degli attaccanti avversari.
CASTAN 6,5 – Se il Siena non tira mai in porta un motivo ci sarà… Non solo lui, ma anche lui, che con la testa ci sta sempre e con il fisico pure. Con quella faccia da Jim Carrey in The Truman Show. Solo che lì era tutto finto, qui è tutto vero. Va a un passo dal primo gol romanista, non lo trova, se l’è tenuto per occasioni migliori.
BALZARETTI 6 – Se l’è detto da solo in settimana. Non è contento della sua qualità di gioco in questo momento. Ma ha detto anche che non si fa condizionare da una partita da 10 o una da 2, «il mio modo di vedere il calcio è lo stesso. Mi metto sotto a lavorare in campo». Si mette sotto e lavora, lo fa anche a Siena, anche in una partita da 6. E il momento così così prima o poi finirà.
BRADLEY 6 – Dal centro a destra, il risultato non cambia: la Roma vince. E anche se non è stata la sua giornata migliore, dimostra ancora una volta di essere uno dei più zemaniani, nel senso che meglio di altri fa i movimenti che bisogna fare. Dai e vai, tocca e attacca lo spazio. Tanto semplice, quanto fondamentale.
TACHTSIDIS 6 – Forse ci vorrà ancora del tempo per vedere il Tachtsidis che ci si aspetta e che Zeman dice di vedere da sempre. Intanto ci si prende volentieri il Tachtsidis di Siena, quello che conferma di avere un gran piede con quel tocco per Florenzi che è come un assist. Testa alta, palla in profondità e la partita cambia inerzia.
FLORENZI 6,5 – Due flash, due istantanee: la prima a Pescara, la fitta alla coscia e lui che si accascia e esce. Stop? Macché, una settimana dopo arriva la seconda istantanea: il destro da 40 metri, che per poco (anzi per Pegolo) non entra. In mezzo la sua voglia infinita di sfondare, di arrivare, di andare oltre. Di seguire Zeman per il bene suo, della Roma, di tutti. Ah, c’è un altro fermo immagine della sua partita, il terzo, il più bello: stop di petto e palla perfetta per Destro. Della serie: oltre la corsa c’è di più
PJANIC 6,5 – Quanta differenza c’è tra l’esultanza rabbiosa dopo il gol inutile al derby e quelle di ieri. È lui il primo a inseguire Perrotta e a correre insieme a lui verso la vittoria. È lui che va ad abbracciare Totti dopo l’assist per il 3-1 nato da un suo inserimento finalmente zemaniano. Come la notte e il giorno. Sorride Miralem per un secondo tempo come lui sa fare (dopo un primo così così), come non sempre è riuscito a fare. Assist, tiri, giocate: quando la Roma gira, gira lui. O viceversa? L’importante è che girino insieme.
DESTRO 7,5 – Il mondo ricomincia a girare nel verso giusto, le cose tornano ad avere un senso. Quello che avevano perso quando un talento come lui non riusciva a sfondare, quando la palla non entrava neanche e supplicarla. Ora è tutto alle spalle, con pazienza, con l’aiuto dei compagni. Anche e soprattutto di quelli con cui si gioca il posto, vedi l’abbraccio a Osvaldo dopo il pareggio che fa il paio con quello di Dani al Torino. Ora è un’altra storia, ora si ricomincia a fare sul serio. Si ricomincia da 4.
TOTTI 7 – La cosa sorprendente è che ancora c’è chi si sorprende. Che c’è chi ragiona in termini normali di un giocatore che normale non è. Di uno che in 20 anni di carriera non ha solo cambiato il calcio ma anche la lingua italiana, rendendo ordinario lo straordinario. Come quel tiro che su punizione, a velocità stellare. Rivedetelo in silenzio, ascoltate il suono dello scarpino sul pallone: quello è calcio.
ZEMAN 6,5 – Quando la Roma gioca da squadra di Zeman, non ce n’è per nessuno. Ieri lo ha fatto per un tempo o meno ed è bastato. Non sempre potrà bastare. Ancora non sono tutte rose e fiori ma, con 9 punti in 3 partite, non sembra l’inizio di inverno ma un accenno di primavera, con i fiori che cominciano a sbocciare. Giovani germogli e piante mature, come un certo Perrotta rispolverato al momento giusto.
PERROTTA 7,5 Un esempio. Di professionalità, di serietà, di comportamenti giusti. Di disponibilità a giocare ovunque, a giocare dove serve e quando serve, a volte a giocare meno di quanto servirebbe. Le cose fatte bene hanno sempre un ritorno. Se semini bene, prima o poi raccogli. Ieri è stata giornata di raccolto.
MARQUINHO SV Entra per 60 secondi, un sorriso e via. Tutti a casa alè.
IL TEMPO a cura di A. Austini
Goicoechea sv Neto lo fa secco al primo tentativo del Siena, Rosina subito dopo lo grazia. Non arrivano altri tiri nello specchio della porta. Un pomeriggio in pantofole. O quasi.
Piris 6.5 Il suo avversario diretto è Valiani che non lo fa soffrire più di tanto. Dopo qualche titubanza iniziale, si toglie di dosso l’insicurezza e gioca un bel secondo tempo. Spinge più del solito e trova una bella intesa con Pjanic.
Marquinhos 7 Veloce, puntuale, deciso quando serve. A 18 anni è il miglior difensore della Roma, con la personalità di un veterano, vedi il battibecco con Cosmi vicino alla panchina senese.
Castan 6 Concreto ma non impeccabile dietro, impreciso quando si avventura in avanti.
Bradley 6 Si sposta dal centro e perde l’efficacia delle ultime partite. Il meno positivo nel terzetto di mediani, sbaglia tanti passaggi, ci mette comunque impegno e prova qualche inserimento senza mai trovare lo spunto giusto. Chiude da regista.
Tachtsidis 6.5 Zeman lo rimette nel cuore del centrocampo. Fatica un po’ a uscire dalla morsa senese nel primo tempo, poi si scuote anche lui e dal suo piede parte l’azione del pareggio. Prova spesso a verticalizzare, ecco perché il boemo lo ritiene fondamentale. In più, stavolta, aggiunge anche qualche pallone recuperato.
Florenzi 6.5 Motorino instancabile, è l’uomo più pericoloso nel primo tempo con due gol sfiorati. Mette il freno nella parte centrale della gara, poi riesce fuori alla distanza con l’assist per Destro e un lavoro di copertura fondamentale.
Pjanic 7 In versione attaccante esterno dà la sensazione di sentirsi un pesce fuor d’acqua per 45 minuti. Impressione sbagliata: nel secondo tempo riesce a tirar fuori tutta la sua qualità, anche se spesso fa più il centrocampista che l’ala. Va vicino al gol e serve l’assist del 3-1. Con lui la fase offensiva funziona decisamente meglio: Zeman ha trovato un’alternativa importante in più.
Totti 7 Un’altra prestazione da leader a tutto campo, con tanti palloni distribuiti ai compagni e due gol sfiorati. Decisivo nell’azione del 3-1, la ciliegina sulla torta. Ormai non fa più notizia.
Perrotta 7 Entra per Tachtsidis e regala alla Roma il gol vittoria. Un colpo di classe che arricchisce la sua vita infinita da mediano.
Zeman 7 La Roma non gioca esattamente come lui vorrebbe, a tratti il modulo sembra più un 4-4-2 che un 4-3-3, ma la manovra è finalmente più fluida e veloce, si vedono anche le sovrapposizioni. Azzecca il cambio di Perrotta: in pochi l’avrebbero fatto.
Redazione di GazzettaGialloRossa.it