Zeman contro Montella, Roma contro Fiorentina: una sfida decisiva per la corsa delle due squadra, una sfida piena di sapori e significati, diversi ed importanti per ogni protagonista. Zeman deve spegnere le polemiche riguardanti il caso De Rossi, con una vittoria possibilmente, dando seguito all’importante serie di vittorie che ha seguito la sconfitta nel derby. Montella deve continuare a convincere, vuole continuare a stupire in questo campionato: sarà il derby del cuore per lo storico numero 9 giallorosso, per colui che doveva sedersi sulla panchina romanista per la seconda volta, che doveva riprendersi la sua seconda città.
Vincenzo Montella nasce a Castello di Cisterna, il 18 giugno 1974, in molti ricordano il suo recente passato da calciatore, che gli ha permesso di scrivere alcune delle più brillanti pagine della storia romanista da protagonista. Cresce calcisticamente nell’Empoli, squadra con la quale esordisce da professionista; è una punta mancina, brillante, con un senso del goal superiore alla media.
La sua carriera procede brillantemente, con la maglia prima del Genoa e poi della Sampdoria, prima di approdare alla Roma, nell’estate del 1999: a volerlo fu proprio il Boemo, che però non riuscì ma ad allenarlo. Il tecnico, infatti, venne sostituito da Capello proprio dopo la sua seconda stagione giallorossa. Iniziano così le sue gioie romaniste, ma anche qualche dolore, dovuto ai contrasti con l’allenatore friulano.
192 presenze ed 82 reti con la Roma per lo storico numero 9, che più volte è decollato facendo esultare i suoi tifosi. Impossibile dimenticare la splendida stagione vissuta nel 2001, culminata con il tricolore, oppure le 4 realizzazioni segnate in un solo derby. Anni bellissimi da calciatore per Montella, anni difficili da allenatore per Zeman, che dopo la Roma fatica a trovare una sua dimensione.
Non sarà mai una partita normale per Vincenzo, che della Roma ha indossato anche la fascia di Capitano, e che sulla panchina della Roma ha iniziato la sua carriera da allenatore, sia dei giovani che dei grandi. Nel 2009 si mette alla guida dei Giovanissimi, e nel 2011 subentra al dimissionario Ranieri in Prima Squadra. In quella stagione il Boemo tenta di nuovo l’avventura a Foggia, ma non gli riesce il miracolo Zemanlandia.
Il resto è storia recente, quando nella Capitale gli preferiscono Luis Enrique, e lui è costretto a volare a Catania, per dimostrare il suo reale valore dopo le difficoltà mostrate nell’ultimo periodo dell’era Sensi. Montella dimostra, la Roma americana no, l’asturiano torna in Spagna e Zeman vince il campionato di serie B. Sabatini e Baldini cercando Montella allora, lo seducono, ma lo abbandonano, preferendogli il Boemo: storie di vite che si incrociano nei momenti decisivi, che anche domani si giocheranno tre punti importanti, di passati intrecciati. Soprattutto di un futuro imprevedibile, anche se il giallorosso sembra essere nel destino dell’attuale tecnico della Fiorentina…
A cura di Luca Fatiga