Mattia Destro a rilasciato un’intervista alla trasmissione I signori del calcio, programma che andrà in onda domani alle 23.30. Vi proponiamo un’anticipazione con uno stralcio delle sue parole:
Il passaggio dall’Inter al Genoa.
“E’ stato deciso insieme, mi hanno chiamato e mi hanno detto che avrebbero preferito che facessi un po’ di esperienza in un’altra squadra. Ho vissuto due sensazioni contrastanti: dal punto di vista della maturazione e della crescita sono stato contento, ho pensato che almeno sarei andato in una squadra dove avrei potuto mettermi in mostra e in cui mi sarei potuto giocare le mie carte; dall’altra parte è stato un po’ una delusione il fatto che la società in cui sei cresciuto non abbia creduto in te, dopo tanti anni passati nel settore giovanile”.
Il rapporto con Francesco Totti.
“Incontrare Totti non è mai normale. Per la storia, per il giocatore, per la persona. Per quanto riguarda il calciatore, tutti sono a conoscenza delle qualità di Francesco. Però sono poche le persone che conoscono veramente Totti come persona, come ragazzo. Quindi la cosa che mi ha impressionato di più, oltre a vedere la forza e la qualità di Francesco, è di sicuro la sua personalità: è un ragazzo gentilissimo, è sempre disponibile e soprattutto si mette sempre a disposizione del compagno”.
La Roma.
“Sapevo quanto fosse forte la Roma, soprattutto in attacco, anche perché davanti ci sono giocatori molto forti come Totti, Lamela, Osvaldo, Nico Lopez che, anche se è un ragazzo giovane, ha delle qualità importanti. Sapevo di avere dei compagni di reparto forti però, quando uno arriva in una squadra, cerca sempre di impegnarsi e di conquistarsi il posto, allenamento dopo allenamento. Mi sono sempre messo a disposizione del mister, poi è ovvio che sia il mister, in base al lavoro svolto in settimana, a fare le sue scelte”.
Zdenek Zeman.
“Da Zeman sto imparando tanto, soprattutto i movimenti del reparto offensivo. Comunque, a mio avviso, non è importante tanto dove giochi, quanto fare i movimenti giusti e soprattutto con i tempi giusti. Anche perché il mister gioca molto in attacco, ti arrivano tanti palloni e hai molte più possibilità di far gol. Gli allenamenti poi sono duri, però sinceramente penso che i risultati si vedano: arrivi alle partite con una condizione perfetta e difficilmente a fine gara sei stanco, hai problemi muscolari o sei affaticato”.
I prossimi Mondiali.
“Il Mondiale del 2014 è un sogno che hanno un po’ tutti i giocatori ed è rassicurante pensare di avere altri 2 anni a disposizione per impegnarsi al massimo, cercando di migliorare il più possibile, per poi arrivare a questo evento in forma perfetta e dimostrare di essere all’altezza”.
Fonte: Sky Sport.