Pollice verso. A Roma funziona così dall’era dei gladiatori: decide il popolo. Anche stavolta può andare così. Come i tifosi, la maggioranza dei tifosi, avevano spinto Baldini a richiamare il profeta del 4-3-3, incoronato aprioristicamente nella calura estiva, così gli stessi tifosi hanno decretato la fine del secondo governo Zeman. Curiosamente succede dopo un pareggio e non dopo una sconfitta. Ma poco cambia. La rabbia e la frustrazione sono esplosi all’improvviso, con un bersaglio chiaro.
Non erano in tanti ma l’hanno contestato due volte. Prima alla stazione centrale di Bologna, quando un gruppetto di ragazzi al seguito della Roma ha sfiduciato l’allenatore («Vattene, hai stufato») esortando poi Fenucci, l’ultimo dirigente a imbarcarsi sul treno, a cambiare subito: «Cacciatelo via, questo ci fa perdere un altro anno». Nel mirino dei tifosi è finito anche Goicoechea, apostrofato ripetutamente: «Sei proprio bravo, in porta sei una figurina…». (…)
Il secondo round è stato organizzato alla stazione Termini, intorno alle 18.20, quando il tam tam tra cellulari e social network aveva richiamato una ventina di persone. Zeman, che è sceso da solo con la sua valigetta dopo un viaggio in cui aveva quasi sempre dormito, ha ricevuto altri inviti più o meno coloriti a togliere il disturbo. Tutto comunque è filato liscio, senza eccessi e senza contatti fisici. I contestatori hanno incitato soltanto Totti, Pjanic e Florenzi. E a tutti hanno gridato gli stessi concetti rivolti a Zeman: «Cacciatelo via, c’ha rotto…».
.
Fonte: Corriere Dello Sport