(L. Garlando) – Tra una decina di giorni (6 febbraio), con l’amichevole di Amsterdam, riparte l’Italia di Cesare Prandelli, protagonista di un Europeo entusiasmante. Dovrà guadagnare il pass per Brasile 2014 e giocarsi a giugno l’antipasto della Confederations Cup. (…)
Noi siamo l’isola del 3-5-2 che l’Europa non considera. Al vertice è legge. La Roma che offre un calcio più europeo fatica. Non la preoccupa?
«Perché quando un 3-5-2 è in svantaggio si mette a 4? Perché lo ritiene più offensivo. Allora osatelo subito… Ho visto le cifre: non è vero che con la difesa a 3 si prendono meno gol. Ma il 3-5-2 dà sicurezza, ed è più facile da allenare: le sincronie della difesa a 4 sono delicate. Comunque i numeri dicono poco. Se fai il 3-5-2 con terzini sulle fasce e mediani in mezzo è un conto, se lo fai con Cuadrado e il palleggio della Fiorentina un altro. La Fiorentina col Pescara doveva fare 6 gol, a Udine minimo doveva pareggiare. Però, dopo due sconfitte, sento dire che Montella sbaglia. Invece ha proposto per mesi un calcio di grande qualità. Mi sta a cuore questo punto: bisogna difendere con forza e coraggio un calcio del genere e cercare l’intensità di ritmo che ci separa dall’Europa».
Marchetti ha messo la freccia su Buffon?
«Marchetti sta facendo bene, lo seguiamo. Potrebbe essere con noi alla prossima. Ma con me Buffon è titolare da qui alla fine del mondo». (…)
Florenzi cresce senza pause.
«Ha il vantaggio di essere stato sempre nel suo ruolo ideale. E, date le sue caratteristiche, gioca con una generosità che ti porta a perdonargli qualche errore».
Ha sentito De Rossi?
«Non serve. E non devo essere io a coccolarlo. Giusto che affronti da solo, in modo adulto, il momento con il suo allenatore. Daniele è tosto. Uscirà rafforzato e in azzurro ci metterà ancora più orgoglio». (…)
Destro cresce a strappi.
«Ha 20 anni (22, ndr)… Zeman gli farà solo bene».
I nervi di Osvaldo continuano a vibrare.
«E’ portato a strafare e non accetta che non gli riesca ciò che ha in testa. Da qui le reazioni. Maturità significa accettare le difficoltà, gli avversari, convivere con il disagio. Crescerà. I gol comunque li fa». (…)
Vediamo oltre il Mondiale: il suo ritorno in un club. Meglio una grande già pronta per vincere, tipo Juve o una big inglese, o un progetto da sviluppare nel tempo, tipo questa Roma?
«Ho in testa il Mondiale. Davvero».
Si forzi…
«Mettiamola così. Valorizzare giovani e ricominciare da capo dopo un paio di anni l’ho già fatto. Vorrei un squadra o un progetto per vincere. Ora voglio vincere. In Italia non è facile. Il progetto che ha più futuro è la Roma: età bassa e qualità alta».