passare le sue ragioni logiche attraverso la cruna strettissima dell’ago della giustizia sportiva. Sulla storia dell’inversione di campo della semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina, la Corte di Giustizia Federale si è dichiarata incompetente sottolineando i«limiti fissati dall’ordinamento di settore alla propria potestas iudicandi». Non spetta a un organo giurisdizionale intervenire su una questione squisitamente organizzativa. Dunque, ricorso«improponibile». «Dopo tre ore, la Corte ha deciso di non decidere, l’ingiustizia resta su una norma chiara» , commenta Franco Baldini, dg della Roma. (…) All’uscita dalla sede della Corte Federale, già prima del comunicato ufficiale, Baldini appariva deluso: «La Lega e la Fiorentina hanno presentato un’eccezione sulla competenza» . La Roma, invece, riteneva che la competenza ci fosse: «Noi non abbiamo chiesto di cambiare le regole ma di applicarle in modo corretto», spiega Baldini. E ancora: «Noi non contestiamo minimamente il regolamento né la discrezionalità della Lega di fare i calendari. Il concetto è che questo regolamento è stato interpretato favorendo un diritto secondario rispetto a quello primario che garantiva la possibilità di giocare in casa alla società che si era piazzata meglio in campionato la stagione precedente» . La Corte Federale ha ritenuto di non avere a disposizione gli strumenti per cambiare una scelta che spetta soltanto al presidente della Lega. Ciò non toglie che dal punto di vista della logica, la posizione della Roma è difficilmente contestabile.
Fonte: Corriere dello Sport