Zdenek Zeman ha fatto un punto più di Luis Enrique al termine del girone d’andata. Anzi no, sul campo ne ha fatti due in meno. No, non è pazzia ma semplice aritmetica. Oggi la Roma dopo diciannove partite ha 32 punti ed è sesta, dodici mesi fa era nella stessa posizione ma con un punto in meno, 31. La squadra guidata lo scorso anno dal tecnico spagnolo però aveva giocato (e perso in entrambe le partite) contro il Cagliari, quest’anno battuto giustamente 0-3 a tavolino per le intemperanze del presidente sardo Cellino e la vergognosa vicenda dello stadio di Is Arenas.
La media punti di Zeman quindi risulta essere inferiore a quella di Luis, 1,611 punti a partita nelle diciotto disputate contro 1,631 totalizzati dallo spagnolo. I trent’anni di esperienza in più in panchina e la sessione estiva di calciomercato non hanno portato miglioramenti significativi: rimanendo in tema, cambiando i fattori, il risultato è stato lo stesso. Chi deve tirare le conclusioni o tracciare giudizi di questo andamento è certamente la dirigenza giallorossa, da Zanzi a Fenucci passando per Baldini e Sabatini. L’occasione fallita a Napoli è stata importante, il punteggio è stato pesante anche se la prestazione è piaciuta sia al tecnico sia al direttore generale. La sconfitta però ha rimesso i giallorossi a cinque punti dal terzo posto, che invece sarebbe stato raggiunto con una vittoria. Da qualsiasi punta di vista si voglia valutare la stagione sin qui, non sono molti i motivi per sorridere per questa Roma, ora costretto a non sbagliare più.
Fonte: Corriere dello Sport