Il 3-3 di Bologna è stato solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso già pieno di crepe: tanti elementi della Roma non hanno mai costruito un buon rapporto con Zdenek Zeman, da Stekelenburg a De Rossi. Eppure il boemo salverebbe il posto se stamattina, quando Baldini tornerà da Firenze, si consegnasse alla dirigenza accettando le regole che gli verranno imposte: l’immediato rilancio di Stekelenburg, un avvicinamento a De Rossi, un’attenzione maggiore alla comunicazione e allo spirito della società. Difficile per un integralista ed estremista della sua caratura. Ma Zeman non si dimetterà, non rinuncerà ai tre milioni netti per i quali si è accordato nel giugno scorso.
Il confronto con la società ci sarà oggi, quando per la squadra è in programma una doppia seduta di allenamento. Sabatini ha smentito l’opportunità di parlare con la squadra ma a Bologna invece i dirigenti hanno ascoltato le voci dei giocatori, con Burdisso a fare da portavoce. Di fronte all’umore parecchio negativo del gruppo, Baldini sarebbe pronto a cambiare anche contro il parere più restio di Sabatini.