Con la chiusura dell’indagine della Procura di Bari, la palla passa ora alla Procura Figc. Gli inquirenti federali hanno già ricevuto da una settimana il fascicolo sulle presunte combine di Bari-Treviso 0-1 (maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (maggio 2009) e sono pronti a studiarlo: l’intenzione è di chiudere presto per evitare che i reati legati alla prima partita cadano in prescrizione. Il Procuratore Figc, Stefano Palazzi, vorrebbe fare i deferimenti entro maggio.
A breve, quindi, gli uffici degli 007 federali torneranno a riempirsi di tesserati. Toccherà di nuovo al tecnico della Juve Antonio Conte, alla guida dei pugliesi nelle due stagioni sotto la lente d’ingrandimento. Sia chiaro: Conte non è tra i 27 tesserati (delle 36 persone coinvolte) per cui la procura di Bari si prepara a chiedere il rinvio a giudizio. Lì è stato sentito solo come persona informata sui fatti e, probabilmente, Palazzi vorrà ascoltarlo ancora dopo il processo della scorsa estate in cui, al termine dei tre gradi di giudizio, si ritrovò a dover scontare una squalifica di 4 mesi per omessa denuncia per i tempi in cui allenava il Siena. Il calcioscommesse sembra perseguitarlo. «È una vergogna. Se io avessi saputo una cosa del genere, ad uno ad uno gli staccavo la testa», «uno mi dice: ‘hai avuto Doni, Carobbio e Masiello e non ti sei accorto?’ Io gli dico: ‘sono un coglionè», è stato il suo sfogo, lo scorso settembre, al pm Antonio Laudati.
Lo spogliatoio era un supermercato, ma il tecnico non ne sapeva nulla: lo dicono i suoi ex giocatori venduti o consapevoli delle trattative, tra cui il suo ex collaboratore a Siena, Stellini. Gli ha creduto Laudati: «Da noi è venuto come persona informata dei fatti e ci ha aiutato a capire i meccanismi dello spogliatoio», ha detto il magistrato. «Conte ci parlò uno per uno per ammonirci a comportarci onestamente e per avvisarci che se si fosse accorto di comportamenti anomali, sicuramente in riferimento alle voci che circolavano, avrebbe provveduto ad opportune sostituzioni», ha raccontato però il centrocampista, Davide Lanzafame.
Palazzi dovrà fare luce su tutto: anche sull’interista Andrea Ranocchia, fuori dal processo penale, ma a rischio omessa denuncia in quello sportivo come Gazzi e Barreto. Il difensore nerazzurro, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti pugliesi, fu tenuto fuori dall’accordo con la Salernitana. Ora toccherà alla giustizia sportiva valutare. Ma tutto lo scandalo sembra non trovare fine: giovedì si terrà a Roma il 2/o grado del processo sportivo al filone partenopeo (Napoli, Gianello, Grava e Cannavaro). Nella stagione 2007-2008 «le ultime partite del Treviso furono quasi tutte comprate», denuncia il pentito Vittorio Micolucci in tre pagine scritte a mano,inviate a Palazzi, e da lui girate a Bari. «Sono certo della vittoria della Salernitana, perchè in quella stagione nelle ultime partite si avvicinavano alle squadre offrendo soldi», e ancora «il Padova le ultime partite le ha comprate per poter arrivare ai play out», sono alcuni stralci di un fax inviato al Procuratore che termina con «per qualsiasi cosa può chiamarmi». Una goccia in un mare di omertà.
Fonte: Ansa