(A. Arzilli/A. Ravelli) – La procura di Bari ha emesso il suo particolarissimo elenco di convocati.
Portieri: Jean François Gillet, Nicola Santoni, Vitangelo Spadavecchia. Difensori: terzino destro Andrea Masiello, Nicola Belmonte o Gianluca Galasso; sull’altra fascia Alessandro Parisi o Simone Bonomi; centrali Cristian Stellini, Raffaele Bianco, Marco Esposito, Luca Fusco, Marco Rossi o William Pianu. A centrocampo Davide Lanzafame, Stefano Guberti, Daniele De Vezze, Mark Edusei, Simone Bentivoglio, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Ivan Rajcic; per l’attacco Vitali Kutuzov, Corrado Mario Colombo, Vincenzo Santoruvo, Francesco Caputo, Massimo Ganci.
È l’abbondante rosa dell’Atletico Combine (compresa di panchina lunga perché sono 27 calciatori): tutti hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini e per loro sarà chiesto il rinvio a giudizio. Quasi tutti (tranne uno: Fusco) hanno giocato nel Bari. Gli indagati che andranno a processo sono 33. C’è un’altra squadra, poi, per la quale è stata chiesta l’archiviazione: di questa fanno parte l’ex del Bari Andrea Ranocchia, ora all’Inter, Barreto e Gazzi. Non è mutata la posizione di Antonio Conte, l’allenatore, che è sempre stato solo un illustre testimone.
Sono quattro le partite che il Bari avrebbe perso in cambio di soldi per un totale di 360mila euro, due in serie B (Bari-Treviso del 2008, Salernitana-Bari del 2009) e due in A nel 2011: Palermo- Bari e Bari-Sampdoria. Quest’ultima, secondo il pm Antonio Laudati, è stata persa anche per paura, sotto le minacce degli ultrà Alberto Savarese, Roberto Sblendorio e Raffaele Loiacono, intervenuti anche per Cesena-Bari «con violenza consistita in uno schiaffo che Sblendorio sferrava a Parisi e con minaccia consistita nell’aver proferito le seguenti frasi: ‘‘avete fatto questo campionato di m… non vi è successo niente, nessuno ha preso mazzate, domani dovete perdere, io sono in debito con gente pericolosa e ho bisogno di soldi».
Dei tesserati indagati potrebbe occuparsi presto anche la Procura della Figc. Rischiano tutti un deferimento per illecito e quindi un possibile stop di 3 anni e mezzo.Ma, come si sa, la giustizia sportiva ha maglie molto più strette e punisce anche gli eventuali peccati d’omertà: per esempio, anche Ranocchia potrebbe dover fronteggiare un deferimento per omessa denuncia.
E il rischio lo corre anche Conte: tra i giocatori qualcuno lo avvisò che con la Salernitana l’impegno non ci sarebbe stato, tanto che, dalle ricostruzioni dei verbali, risulta che Colombo disse: «Non gioco, perché sarà una farsa». Nessuno però gli ha parlato di scambio di soldi. Basterà per un altro contenzioso con Palazzi? Come aveva raccontato al CorriereCristian Stellini, le proposte indecenti iniziarono nelmaggio 2008, quando Pianu, un ex passato al Treviso, propose ai giocatori del Bari di perdere la partita in cambio di 7 mila euro a testa.
Dieci dissero sì: tra loro non c’è Andrea Masiello, che poi divenne titolare del «protocollo » del tarocco. C’è però il portiere Gillet, ora al Torino, all’epoca stimatissimo capitano. C’è quasi tutta la rosa (16 giocatori), invece l’anno dopo, all’ultima partita, quando la Salernitana ha bisogno di punti per non retrocedere. La combine costa 150 mila euro ai campani: la proposta la fanno Luca Fusco e Massimo Ganci (il solito ex che contatta i compagni).
Il team manager Cosimo D’Angelo, cognato del proprietario e, incredibilmente, carabiniere, avrebbe portato i soldi. Il factotum Iacovelli li avrebbe divisi tra i giocatori (tenendosene un po’). Quando il Bari è in serie A lo schema si ripete. Cambiano i nomi (a vendere la gara col Palermo per la Procura sono Parisi, Rossi e Bentivoglio, a offrire il denaro è il capo degli zingari Ilievski oppure Guberti passato alla Samp) e cambiano le tariffe: ciascun giocatore costa 30 mila euro. Identico, lo scandalo.