(F. Monti) All’Olimpico l’andata della seconda semifinale finisce 2-1. In gol Florenzi e Destro. Tra i nerazzurri segna Palacio
Ha vinto la Roma (2-1, gol di Florenzi e Destro, poi Palacio, tutto nel primo tempo) e ora può sperare di arrivare alla finale di Coppa Italia (26 maggio), ma l’Inter ha dimostrato di avere sette vite e può sperare di qualificarsi nel ritorno del 17 aprile. Anche se la sconfitta di San Siro (1-3) risale a quattro mesi e mezzo fa (2 settembre), i nerazzurri devono aver imparato come si deve provare ad opporsi alla Roma. Cercando di giocare in modo brillante avevano perso malamente; presentandosi con una squadra più equilibrata avevano strappato il pari in campionato domenica scorsa. Per questa semifinale di Coppa, Stramaccioni ha tolto un attaccante, anche se giovane (Livaja) e ha presentato sei centrocampisti, anche se Guarin e Cambiasso hanno giocato vicini a Palacio.
La Roma ha avuto in mano la partita per 40 minuti del primo tempo: ha segnato due gol e avrebbe potuto farne altri tre (palo di Destro); eppure l’Inter, come già domenica scorsa, ha avuto la forza di non perdersi d’animo e di restare in partita, pur soffrendo molto. In mezzo alla bufera giallorossa, con i romanisti in forcing, l’Inter ha colpito il palo (esterno) con Guarin. Poi nel finale di primo tempo, appena la Roma ha allentato la presa, ha avuto la palla del 2-1 con Guarin (risposta di Stekelenburg) e ha trovato il gol con Palacio (punizione di Cambiasso).
Il risultato della prima parte ha dato più coraggio all’Inter (che ha costruito alcune situazioni per il pareggio) rispetto alla Roma, che si è un po’ persa e ha commesso un numero di errori superiore alla media. La squadra giallorossa ha confermato di avere difficoltà a distribuire le forze nell’arco dei 90 minuti: parte forte e arriva abbastanza piano; l’Inter resta una squadra fortemente imperfetta, che paga alcune scelte di mercato, come l’acquisto di Alvaro Pereira, che nel primo tempo ha consentito a Piris di giocare un partitone, però dopo Udine, sembra aver ritrovato una buona identità di squadra.
Resta da capire come potrà essere il ritorno della semifinale: solo in Italia si giocano due partite dello stesso turno a distanza di tre mesi.