Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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Il solito immenso capitano. Rientrato a tempo di record dal problema muscolare accusato nel riscaldamento di Catania, è sempre il primo a rincorrere gli avversari, oltre a illuminare come al solito la scena con passaggi filtranti e illuminazioni geniali. Anche il penalty calciato con notevole potenza sotto la traversa è una giocata da rimarcare visto che di fronte c’era il miglior para rigori della serie A che risponde al nome di Samir Handanovic. L’unica pecca è la dipendenza viscerale che la squadra dimostra di avere nei confronti del suo simbolo: uscito lui, negli ultimi 10′ si spegne la luce.
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L’esuberanza agonistica di Daniel Pablo Osvaldo nella prima frazione di gioco. L’attaccante italo-argentino si danna l’anima lì davanti, evidenziando quanto mancava sul rettangolo verde e le sue continue sfuriate offensive, in duetto con Francesco Totti, sono uno spettacolo per gli occhi e dimostrano come il suo carattere sia quello del leone vero. Lambisce il gol in più occasioni, trovando la porta al 10′ di gioco, ma la rete viene annullata per un fuorigioco millimetrico. Puntero.
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La coppia centrale Marquinhos-Castan si conferma all’altezza della situazione. La velocità del più giovane dei brasiliani si abbina alla perfezione alla forza e alla cattiveria del più esperto collega. L’unico errore arriva in occasione del gol di Palacio, dove entrambi escono per bloccare Guarin, lasciando libero l’argentino di appoggiare comodamente in rete. Affiatati.
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L’ennesima uscita senza senso di Goicoichea al 42′ di gioco del primo tempo e il doppio tentativo di Piris, nel cerare la via della rete, nella seconda frazione. Il portiere romanista sulla punizione di Guarin, esce a vuoto, con Livaja a fare la sponda e Chivu, impreciso nel deviare a porta vuota. Il terzino invece, nel giro di un paio di minuti fallisce due nitide palle gol, calciando prima sull’esterno della rete da ottima posizione e poi alto dal cuore dell’area di rigore.
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Il secondo tempo da subentrato di Panagiotis Tachtsidis, entrato al posto di Daniele De Rossi, causa un risentimento muscolare all’adduttore del giocatore nato e cresciuto a Roma. La cosa greca sbaglia sistematicamente quasi tutte le verticalizzazione, senza citare gli appoggi; in molti casi falliti miseramente anche a pochi passi. Fare la differenza in Serie B con il Verona è una cosa, giocare ad alti livelli con la maglia della Roma, tutt’altro. La differenza la fa la velocità. “Predesfigato”.
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Il passaggio senza senso di Federico Balzaretti, che innesca l’azione del gol del pari dell’Inter, capace con Guarin di lasciare impietrita mezza difesa giallorossa, su tutti Castan e Marquinhos e trovare il tocco sotto porta di Palacio. Il centrocampista ex Porto e sì un ira di Dio, ma qualcosa in più si poteva fare per arginare il suo grande strapotere fisico.
A cura di Rocky & Apollo