Nuova rubrica per GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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Mattia Destro tanto pagato in estate e messo sulla graticola, viste le ultime difficoltose prestazioni contro Napoli e Catania, mette a segno il colpo del k.0. al Franchi, aprendo le porte della semifinale di Coppa Italia e sogni d’Europa, per la prossima stagione. L’assist di Miralem Pjanic è un cioccolatino ed è troppo semplice per il centravanti ascolano trovare la via del gol a pochi passi dalla linea di porta.
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Gli abbracci di tutta la squadra sul cerchio di centrocampo al termine di una gara complicata e vincente, capace di riavvicinare forse definitivamente l’amore dei proprio tifosi, restituendo una Roma di cuore, sostanza e carattere. De Rossi: “Una vittoria di cuore. Avevamo bisogno di un successo così”. E noi di vedere una partita così. Ardore e sudore.
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La malleabilità tattica del mister boemo. Il 3-4-3, o per meglio dire il 3-5-1-1, è una mossa tattica azzeccatissima per contrastare una squadra così ben organizzata in mezzo al campo come la Fiorentina. A volte sapersi adattare agli avversari non è segno di debolezza ma di lungimiranza.
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Destro si muove bene all’interno dell’area di rigore, dopo un’azione orchestrata dalla squadra giallorossa, offrendo al 50′ il pallone del vantaggio all’accorrente Alessandro Florenzi: il centrocampista ex Crotone, preferisce il piatto al collo, trovando la facile opposizione dell’estremo Viola Neto. Non è un errore grave, ma definisce la mancanza di malizia del giovane romanista. Da quella posizione si va con il collo sinistro del piede cercando di incrociare la sfera badando solo al sodo.
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Il contropiede capitato al 63′ sui piedi e sopratutto la testa di Michael Bradley. Il giocatore americano conducendo la ripartenza della squadra giallorossa non serve uno dei tre compagni (Destro-Florenzi-Pjanic), preferendo il tiro da fuori e trovando come ovvio che sia, la ribattuta della difesa di casa ormai schierata a copertura della propria porta. Scaldabagno.
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Il doppio giallo nel finale di gara a Rodrigo Taddei, subentrato all’80’ di gioco al posto di un buon Ivan Piris. Dal giocatore brasiliano e dalla sua esperienza non ci aspettiamo gesti di reazione così stupidi da poter magari condizionare nel finale l’inerzia di un match che per una volta ci ha visto fortunati.
A cura di Rocky e Apollo