(M. Calabresi) – Giornata di tweet: da Mark Pannes («Atterrato a Roma per un grande weekend, con tutto lo staff al lavoro per il nuovo stadio») a quello dello stesso architetto Dan Meis («In 25 anni non avevo mai visto tanta passione, nessuno merita un impianto di livello mondiale come la Roma»). Per fare il punto dopo l’annuncio del 30 dicembre, il management della Roma si è trasferito per 48 ore nella tenuta di Parnasi al confine tra Umbria e Toscana.
Il Campidoglio, inoltre, sta cercando di organizzare un incontro con la Roma per i prossimi giorni. «Gli americani vogliono fare dello stadio un nuovo Colosseo — dice il costruttore a L’Espresso —. Pallotta vuole il nuovo impianto nel 2016, ma forse arriveremo al 2017. Nei rapporti politici si ripartirà da zero, ma l’unica bandiera sarà quella giallorossa. Rispetto alla legge sugli stadi, a noi non cambia nulla». Parnasi, romanista ma di famiglia laziale: «Fare lo stadio della Roma è un sogno da imprenditore; da tifoso, sogno che lì Totti batta il record di Piola».