(M. Cecchini) – E i titoli di coda sono uguali a quelli visti tante volte: gradoni per tutti. Nonostante a Trigoria lo descrivano (un po’) più malleabile rispetto al passato, Zdenek Zeman va avanti per la sua strada, cercando di mettere benzina muscolare nel motore di quella Roma che tutti gli osservatori considerano (giustamente) una Ferrari, ma che per adesso va avanti a singhiozzo.
Tornano i gradoni Alla ripresa del lavoro, infatti, il boemo non ha mancato di parlare con la squadra, analizzando la sconfitta di Napoli. Il senso del suo discorso è stato questo: meno errori, meno distrazioni, meno imprecisioni, la strada è quella giusta, l’importante è crederci. Se vogliamo, concetti non nuovissimi, ma d’altronde c’è da dire che l’ideologia zemaniana non prevede rivoluzioni al copione. Per questo le perplessità sulla sua scelta, che ciclicamente tornano ad aleggiare a Trigoria, alla fine muoiono al momento di nascere. Zeman è così: prendere o lasciare. E loro hanno preso.
Romagnoli out D’altronde tutto questo al momento ha chiarito le gerarchie attuali, da Goicoechea (preferito a Stekelenburg) a Osvaldo (ormai in vantaggio su Destro). Dall’infermeria, però, emergono due problemi: la febbre di Piris e la lesione di primo grado al flessore della gamba sinistra di Romagnoli, che lo terrà fuori per una ventina di giorni.
Ecco Zago In ogni caso, a sostegno del lavoro di Zeman, da ieri scende in campo anche Zago, uno dei protagonisti dell’ultimo scudetto giallorosso. Lo fa però con discrezione, visto che — dopo il colloquio avuto ieri con la dirigenza — è stato deciso che il suo utilizzo tecnico cominci in punta di piedi, per non fare ombra ai collaboratori del boemo. In realtà, fanno sapere, uno dei compiti che gli saranno affidati, sarà quello di far integrare al meglio nel gruppo i tanti brasiliani, che pare tendano molto a essere un (sorridente) corpo a se stante rispetto agli altri. Nulla di grave, ma quasi una dimostrazione che non si lascia nulla di intentato per far sì che la Ferrari cominci a rombare davvero. Traguardo: la zona Champions. Altrimenti ai box qualcuno potrebbe rimanere deluso.