(M.Cecchini) – Il magico mondo di Disney non ha prodotto rivoluzioni culturali, e così il nuovo anno della Roma si apre con le stesse tendenze del 2012: marcata vocazione al gol e altrettanta tendenza al nervosismo. La Roma vince 5-0 con l’Orlando City, ma il protagonista nel bene e nel male è Lamela, che comincia maramaldeggiando sotto porta e finisce uscendo dopo 33′, quando i compagni preferiscono «espellerlo» — invitando Zeman a sostituirlo (con Lucca) — dopo che l’argentino dà una gomitata a Boden (lo aveva già fatto qualche minuto prima), peraltro prima assai poco tenero con le caviglie dell’argentino. L’arbitro Unkel benedice la soluzione, a fare da pacieri nel momento di tensione soprattutto De Rossi e Bradley, che placano il furioso allenatore avversario Heath, a cui nella ripresa Castan dedicherà un bel «fuck», con tanto di dito medio alzato al cielo.
BRAVO PJANIC Inutile dire che tanto pathos sembra del tutto sproporzionato, tanto più che i giallorossi — che in avvio tengono Totti in panchina per motivi precauzionali, e il capitano a fine partita dirà «noi nervosi perché loro picchiavano» — al minuto 12 hanno già due reti di vantaggio (doppietta di Lamela che appoggia a porta vuota altrettanti assist di Destro e Florenzi), e al 31′ hanno già siglato il tris con un tiro da fuori di Pjanic, agevolato dal goffo portiere Gallardo. Nessuna meraviglia.
L’Orlando milita nella terza serie Usa, è fermo da ottobre e tanti titolari sono fuori per motivi personali, consentendo così al tecnico di provare qualche ragazzo di college. Insomma è quasi una sgambata per la Roma, che in chiusura del primo tempo firma il poker con un bel pallonetto in contropiede di Destro, dopo che la squadra (priva a un certo punto di attaccanti) si ridisegna con un 4-1-4-1 che ha sempre De Rossi come punto fermo in regia, Pjanic chiamato a inventare partendo dalla sinistra e Castan (spalleggiato da Piris) pronto alle chiusure. Ne consegue che l’Orlando nel primo tempo tiri in porta solo due volte, mentre i giallorossi — dopo la rivoluzione provocata dai cambi — segni la quinta rete con Florenzi grazie a un diagonale teso dalla destra sul secondo palo. Ovvio che la ripresa veda il 4-2-3-1 statunitense più propositivo, ma i baby Romagnoli e Marquinhos fanno buona guardia, così come Lobont volando su una punizione di Fuller e su una conclusione di Mendoza. Come dire, non ci sarebbe nessun motivo per scaldare gli animi, ma Totti e Castan finiscono lo stesso ammoniti, il capitano addirittura per un accenno di reazione a Mbengue. Nervosismo a parte, uniche preoccupazioni in vista di Napoli? L’attacco scarno, visto che Osvaldo è out, Lopez con l’Uruguay Under 20 e Totti ancora non al meglio. Chissà se Mazzarri sarà sollevato.