La terza sconfitta consecutiva in trasferta per la Roma, ha lasciato dietro di se non solo l’amarezza per i risultati, ma anche uno sciame di polemiche nei confronti di Mattia Destro, reo di aver sbagliato troppe occasioni da gol. A questo proposito, la redazione di GazzettaGialloRossa.it, ha contattato Giuseppe Sannino, ex allenatore e mentore di Mattia Destro a Siena, per un giudizio sulla prova del giocatore marchigiano e non solo. Queste le sue parole:
Sul campionato?
“La Serie A italiana non è il campionato più bello, ma sicuramente è il più difficile. Non c’è niente di scontato: ci sono i migliori allenatori e un grande tatticismo: è difficile da decifrare in questo momento, ma i valori alla fine verranno fuori”.
Sulla prima giornata di ritorno?
“La Juve non ha fatto male, ma ha trovato un Parma in grande spolvero. La Lazio ha legittimato il risultato a suo favore, anche se il gol è stato viziato da un tocco che ha scatenato qualche polemica. Il Napoli ha vinto una partita che era già scritta e penso che potrà mettere in difficoltà la Juventus. La Fiorentina gioca bene, però nel calcio conta il risultato. Per la Roma mi spiace, perché vista la partita poteva chiudere i giochi già nel primo tempo”.
Sulla Roma?
“Zeman lascia sempre qualcosa all’avversario, ma è anche vero che ieri la Roma ha creato di più del Catania. I giallorossi sono squadra importantissima e tutti quelli che ci giocano contro danno sempre qualcosa in più. Per me sono la squadra del futuro perché hanno una una rosa giovane che potrà costruire cose importanti. Non sarà imminente, ma in futuro farà parlare di se”.
Destro?
“Sono convinto di una cosa: se un giocatore in ogni partita si crea delle situazioni, vuol dire che c’è. Ci sono momenti e momenti. Sicuramente non vive più in una città e una squadra come Siena, dove tutto quello che fai significa dare di più. A Roma c’è grande attenzione e tutti vogliono vederlo segnare”.
Sul momento di Destro?
“Anche se nel calcio bisogna crescere in fretta, ricordiamoci che è ancora un ragazzo. E’ una persona serissima e gli voglio un mondo di bene, ha personalità, ma ogni tanto si fa delle “seghe” mentali. A Napoli per esempio parte da titolare e viene sostituito da Osvaldo che entra e segna. Bisogna farsi una bella corteccia: non so se soffra il dualismo con Osvaldo, ma sicuramente lo condiziona un po. Questo però fa parte di quello che deve essere un grande giocatore”.
Si aspettava questo Destro a questo punto della stagione?
“Diciamo che per il volume di gioco che produce la Roma, mi sarei aspettato qualche gol in più. A volte però, mi stupisco di quello che è diventato e che è, da come recupera sui difensori e da come partecipa alla fase difensiva”.
Per Zeman, De Rossi è più incontrista che regista. Secondo lei?
“Queste cose lasciamole a Zeman. Io faccio il 4-4-2…”.
Chi lotta per lo scudetto e chi per l’Europa?
“Per lo scudetto la Juventus è la squadra più accreditata, per la Champions League invece sono Lazio e Napoli. Questa prima parte di campionato dice che le squadre che sono davanti occupano il posto che meritano aspettando ritardatarie come Roma, Inter, Milan e Udinese. Bisognerà aspettare le ultime 5-6 partite per capire come finirà. A volte basta un niente…”.
Quando la rivedremo in panchina?
“Sono passati 4-5 mesi e diciamo che la casa comincia a starmi stretta. Per il momento non sono arrivate offerte, mi auguro però che possa capitare un qualcosa per fare si che possa tornare a lavorare in panchina il prossimo anno”.
A cura di Flavio Festuccia