(M.Calabresi)-Può sembrare strano, ma la difesa della Roma zemaniana si regge su un 18enne: quando non c’è, i danni sono incalcolabili. Il boemo faceva bene a preoccuparsi dell’assenza di Marquinhos a Napoli: senza il brasiliano (squalificato dopo l’espulsione contro il Milan), Cavani ha passeggiato, mettendo nuovamente a nudo i problemi difensivi di una squadra che aveva subito quattro reti in questa stagione soltanto allo Juventus Stadium il 29 settembre. Anche lì, senza Marquinhos (entrato al 33’, ma da terzino), che sarebbe diventato titolare dalla partita successiva, contro l’Atalanta.
NUMERI IMPIETOSI — Sei, invece, i gol subiti in 102 minuti – recuperi esclusi – dopo il cartellino rosso estratto da Rocchi lo scorso 22 dicembre. La Roma, con Marquinhos, contro il Milan era sul 4-0 e la partita finì 4-2; il resto è storia recente, con Burdisso ancora una volta lontano dalle idee difensive di Zeman e Castan, seppure tra i migliori in questa stagione, sorpreso in occasione del primo gol di Cavani. La Roma chiude il girone di andata con 33 gol al passivo: peggio hanno fatto solo Pescara e Cagliari (due delle ultime sei in classifica). Domenica, a Catania, Marquinhos tornerà al suo posto: basterà?
L’ATTACCO — Per fortuna che là davanti segnano: l’attacco giallorosso è il migliore del campionato (43 gol, compresi i tre a tavolino di Cagliari), ma ieri ha faticato. Zeman è stato quasi costretto a scegliere Destro, dopo l’assenza di Osvaldo nel mini-ritiro a Orlando che tante polemiche e voci di mercato aveva generato. L’attaccante ex Siena, però, non ha retto il confronto: almeno tre nitide occasioni fallite, a differenza di Osvaldo (definito sabato da Zeman “una bestia, uno che può giocare anche senza allenarsi”), entrato a 28’ dalla fine e capace di riaccendere per qualche minuto le speranze della Roma. Con questo gol, l’italo-argentino raggiunge Lamela a 10 gol in campionato (in 1152 minuti, ma ne ha segnato uno anche in Coppa Italia), e domenica tornerà al centro dell’attacco. Così come Destro, fermo a quattro in 786’ (più uno in Coppa), dovrà ricominciare ad attendere la sua occasione in panchina.
Fonte: gazzetta.it