(A. Angeloni) – «Magari l’avesse fatta fare anche a noi la difesa a tre, forse avremmo vinto qualcosa…», lo dice scherzando (ma fino a un certo punto) Aldair, pilastro del quartetto di Zeman quattordici anni fa.
Con voi non è stata mai nemmeno provata in allenamento?
«Si andava avanti con quattro difensori. Era il suo credo».
Quella di Firenze è stata una vera e propria rivoluzione.
«Lui le partite le prepara molto bene, evidentemente ha capito di avere gli uomini giusti per adottare quel tipo di modulo. E poi è giusto che un tecnico della sua esperienza abbia più soluzioni di gioco, non ci trovo nulla di male».
Con tre difensori si difende meglio?
«Secondo me sì. La squadra è più protetta, rischia molto meno. Basti vedere quanti gol si prendevano con Capello e con Mazzone, con loro abbiamo giocato a tre, anche se in maniera diversa».[…]
Secondo lei è un esperimento che Zeman ripeterà?
«Non lo so, ma me lo auguro. Però non si sa mai. Se la squadra si trova bene, magari lo rivedremo. Del resto, ormai, l’argine s’è rotto e potrà succedere di tutto».