(U. Trani) – Avanti con Zeman. Contro il Cagliari, venerdì sera, il boemo sarà ancora sulla panchina della Roma. La decisione è stata presa dai dirigenti giallorossi dopo il confronto, in tre atti, con il tecnico. Confermato, ufficialmente, fino alla conclusione della stagione, quando si tireranno le somme. Zdenek resta, però, sotto esame. La fiducia è a tempo:peseranno i risultati delle prossime partite. Insomma il chiarimento di ieri, dopo le critiche in pubblico di Baldini e Sabatini all’allenatore, sa tanto di compromesso. Per provare a ricompattare l’ambiente.
L’ANNUNCIO IN TV «Abbiamo parlato a fondo e siamo totalmente soddisfatti, pronti per combattere insieme le nostre battaglie». È il ds, davanti alle telecamere di Sky e di Roma Channel, a chiudere la questione a fine pomeriggio. «È stata una giornata intensa per Zeman che, come sempre, ha allenato bene la squadra. Ci siamo incontrati con tutta la società. Si era acceso un dubbio sulle sue dichiarazioni di sabato e abbiamo voluto risolverlo: consisteva nella sua voglia di andare avanti con profitto con questa squadra».
IL DIBATTITO INTERNO Al centro dei colloqui le accuse di Zdenek alla vigilia della gara di Bologna che avevano fatto infuriare Baldini: «Mancano lo spirito di sacrificio e il regolamento interno». Il boemo, dopo aver attaccato i giocatori e la società, ha dovuto chiarire la sua posizione. A Zanzi, Sabatini, Fenucci e allo stesso dg, in un vertice di quasi un’ora prima di pranzo. Dopo il secondo allenamento, invece, la chiacchierata, per fare il punto sulle condizioni fisiche dei giocatori, con il ds. E, prima di lasciare Trigoria, breve e intenso faccia a faccia con Baldini. Davanti ai dirigenti che gli chiedevano di motivare l’attacco di sabato, Zeman si è giustificato: «Volevo dare un segnale, chiedendo un maggiore supporto. Per fare l’allenatore della Roma al meglio»
IL TECNICO SI ADEGUA Ma la società lo ha spinto ad avere più fiducia nei medici e maggior dialogo con i calciatori. Ad esempio: spiegare loro un’esclusione. Mai, prima di ieri, i dirigenti gli avevano suggerito di comportarsi così. Ha capito tutto, ascoltando due gironi fa l’ultimatum di Sabatini. «Basta fare il guru», l’input del club. Il boemo ha garantito che, prima delle gare, parlerà solo di calcio. E modificherà il suo atteggiamento sia dentro lo spogliatoio che fuori. «Se non cambia, va via». Per il ds l’unica soluzione era proprio il rimpasto di governo. Lo Zeman 2. Sabatini ora ammette: «Abbiamo rimosso questo dubbio, che era potente e ci ha turbato. La situazione non era molto chiara». Sul regolamento interno i dirigenti hanno rassicurato Zdenek: il nuovo sarà presto messo per iscritto. Ma alcune sue pretese (tipo l’orario di rientro a casa la sera) non potranno essere accolte. Oggi i dirigenti dovrebbero, invece, parlare alla squadra. Per ripartire. «Ho sempre creduto in questo gruppo e lo sapete bene». Il boemo lo ha ricordato a tutti pure ieri.
IL FUTURO A giugno il nuovo tecnico, se Zeman non dovesse portare la Roma in Champions: il favorito è Allegri, ma rimane l’idea Blanc. Il traghettatore, in caso di risultati deludenti nelle prossime settimane, sarebbe Andreazzoli.