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IL MESSAGGERO Roma, vittoria con rimpianto

 

Totti

(U.Trani) – La seconda vittoria del nuovo anno è meritata ma anche striminzita. La Roma di questi tempi non può chiedere di più a se stessa.

L’emergenza incide sulle scelte di Zeman e il momento negativo di alcuni campioni sul rendimento della squadra, a cominciare da Lamela, irriconoscibile nelle prime tre settimane del 2013. I giovani azzurri Florenzi e Destro, però, si sacrificano per il gruppo e nella serata della semifinale di andata di Coppa Italia firmano le reti del successo contro l’Inter. Il 2 a 1 finale è stretto, per le occasioni avute nella prima parte, ma poi vedendo la ripresa, con i giallorossi stremati e i nerazzurri assatanati, va accettato. Perché, oltre ai rimpianti, contano pure i rischi. Appuntamento a San Siro, il 17 aprile, per il ritorno: chissà se basterà il risultato dell’Olimpico.

LE MOSSE Nella prima semifinale Zeman cambia più di Stramaccioni. Ma non può comportarsi diversamente. De Rossi sta male, Osvaldo, Pjanic, Taddei e Dodò sono squalificati. Quattro le novità rispetto alla gara di domenica scorsa in campionato: Stekelenburg e Burdisso, loro due per il turnover di coppa, Tachtsidis e Destro. Il collega, ancora senza Cassano e Milito, si ferma a tre: Obi, Benassi e Cambiasso. Il sistema di gioco dei nerazzurri è il 3-5-1-1: davanti c’è Palacio, alle sue spalle Guarin pronto a buttarsi negli spazi. Bradley e Florenzi permettono a Tachtsidis di prendersi poche responsabilità: il greco, nuovamente fischiato, si sistema davanti alla difesa e tocca solo palloni semplici. Cambiasso lo infastidisce con il pressing, i difensori giallorossi lo aiutano scegliendo le corsie per non complicargli la vita.

LA SVOLTA Davanti Destro è una furia, Ranocchia e Chivu vanno subito in tilt. Totti, a sinistra e accentrandosi, è più attivo di Lamela che non vive un bel periodo. Dal suo lato è Piris a fare la differenza. Sarà la presenza del nuovo terzino Torosidis, appena arrivato e spettatore all’Olimpico, a fargli trovare in una notte la precisione fin qui mai vista. Da destra pennella per il colpo di testa di Florenzi, 1 a 0 al tredicesimo saltando altissimo, e per quello di Destro, 2 a 0 al minuto trentatré con girata sul primo palo. Tra i due gol, chance anche per Totti che lascia il colpo di grazia a Destro, con Ranocchia che salva davanti alla porta, e per Lamela che alza sopra la traversa dopo il lancio di Bradley. La Roma, insomma, crea più dell’Inter. Magari è un po’ lunga, ma riesce a limitare le ripartenze degli avversari. Destro, terzo gol in Coppa Italia e ottavo stagionale (compreso quello in nazionale), si scatena dopo la sua prima rete alla sua ex squadra. Con un tiro-cross sta per beffare ancora Handanovic: al portiere sfugge la palla che però rimbalza sul palo.

IL BLACK OUT Nel finale del primo tempo i giallorossi rallentano e, come sempre accade quando abbassano il ritmo, rischiano. Balzaretti perde palla e Guarin entra in area: destro potente che Stekelenburg respinge. L’olandese dorme però sull’incursione di Palacio, pescato in area da Cambiasso. La linea arretrata della Roma, sulla punizione del centrocampista, si aspetta l’uscita del portiere che però è lento: l’argentino, come domenica sera, fa gol sotto la Sud per il 2 a 1 al quarantatreesimo. Stramaccioni lascia negli spogliatoi Obi e inizia la ripresa con Nagatomo. Zeman fa invece la prima sostituzione al quarto d’ora: Marquinhos si fa male per contrastare Guarin, al tiro per i possibile pari. Tocca a Castan. Senza il ragazzino aumentano i pericoli. Piris vuole regalare un assist pure agli avversari: Cambiasso calcia male e Stekelenburg blocca. Altri brividi quando ha spazio Alvarez. Ci pensa Perrotta, dentro per Florenzi. Totti lascia a Marquinho: il capitano pensa al Bologna più che al ritorno. Per quello c’è tempo.

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