(U.Trani) – Montella e Zeman non si possono permettere di snobbare la competizione. Il paradosso è davanti ai loro occhi.Offrono alla platea un gioco propositivo e chiedono semplicemente un risultato. Non è la finale di Coppa Italia, ma solo il quarto. Gara unica che vale, però, per oggi e per domani. Chi passa affronta l’Inter e torna in Europa. Non sarà la Champions, ma per i due club conterà comunque esserci.
La Roma sa che la coppa contiene veleni e timori. La Lega, con l’inversione del campo, ha subito complicato la vita ai giallorossi, complice il regolamento che c’è e che resta difficile da comprendere se la squadra meglio piazzata nel campionato scorso gioca fuori casa. Ma ancheZeman e i calciatori, perdendo le prime due gare del 2013 e allontanandosi dalla zona Champions che è l’obiettivo del presidente Pallotta, hanno contribuito a rendere più forte il sapore della sfida. Stasera al Franchi si giocano la stagione. Più degli altri il tecnico che, senza ascoltare suggerimenti e indicazioni dei dirigenti, va avanti di testa sua. La scelta di rinunciare a Marquinho ne è la conferma. Assenti i tre attaccanti titolari Lamela, Osvaldo e Totti, il brasiliano avrebbe fatto comodo.
E invece qui non c’è: lasciato a casa, in punizione, per gli insulti di domenica scorsa a Zdenek e al suo vice Cangelosi. Montella, promesso tecnico giallorosso alla fine della scorsa stagione e scaricato sul più bello, vuole approfittare della situazione. Della Roma senza punte. Anche lui però è a digiuno nel nuovo anno. Uno tra lui e Zeman lo sarà anche domani.