(U. Trani) – Destro ritrova il gol e spinge la Roma in semifinale di Coppa Italia. Il giovane attaccante, da solo, riesce a sostituire i grandi assenti Totti, Osvaldo e Lamela, 27 gol stagionali, e firma nel primo supplementare il primo successo nel nuovo anno, 1 a 0, contro la Fiorentina. Protagonista, però, è Zeman che cambia sistema di gioco. L’invenzione paga: i giallorossi ora sfideranno tra una settimana l’Inter, ospite all’Olimpico anche domenica sera in campionato e rivale tre volte nelle prossime quattro gare.
IL RIBALTONE Incredibile, ma vero. L’emergenza spinge Zeman a rivedere la sua idea di calcio. Scompare, per la notte del Franchi, lo storico 4-3-3 e nasce l’affidabile 3-4-3. Con i giocatori contati, la Roma trova improvvisamente l’equilibrio tattico fin qui sconosciuto. i tre centrali difensivi, con Burdisso in mezzo a Marquinhos e Castan, sono coperti come si deve da Bradley e De Rossi e non si devono allargare, contando in fase di non possesso palla, sui terzini Piris e Balzaretti che si abbassano pedr chiudere Cuadrado e Pasqual. Senza Osvaldo, Totti e Lamela, il tridente offensivo si appoggia ancora su Destro, unica punta a disposizione a parte i primavera Frediani e Ferrante: il centravanti ha voglia di spaccare il mondo dopo le gaffe, costate carissime alla Roma, nelle trasferte di Napoli e Catania. Pjanic parte da destra ma inventa in ogni zona e Florenzi sgobba a sinistra. In fase difensiva l’assetto è il prudente 4-5-1 che per Zeman è come mettere la retromarcia nella sua carriera di tecnico che predica solo e comunque calcio d’attacco.
GIALLOROSSI COMPATTI La novità funziona. Montella non sa come sfondare, con il possesso palla, anche perché Pizarro è in panchina e Migliaccio si limita al compitino. Vanno meglio gli interpreti giallorossi che fanno squadra e mostrano solidità, tenendo i reparti stretti tra loro. Si esaltano al tempo stesso i singoli. De Rossi nella regia e nel dinamismo. Pjanic per la qualità. Destro come forza d’urto e Burdisso per la lucidità. Se non ci fosse stata a fine primo tempo la traversa colpita da Aquilani a fine tempo, la Fiorentina avrebbe dovuto contare solo i pericoli per Neto, preferito ancora a Viviano. Quattro le occasioni pesanti per i giallorossi: colpo di testa di de Rossi di un niente sul fondo dopo corner di Pjanic, tiro in area dello stesso bosniaco ribattuto, con Neto fuori causa, da Rodriguez, fuga di Destro che però strozza il diagonale che è un po’ troppo largo e un altro colpo di testa a lato, stavolta di Marquinhos, su punizione di Pjanic.
RITMO VIOLA Anche se Destro costruisce ad inizio ripresa la palla del vantaggio, sprecata da Florenzi che, in solitudine, colpisce Neto invece di angolare, la Fiorentina accelera, conquistando campo.
Jovetic però non è continuo. Borja Valero rimane il punto di riferimento per i compagni. La Roma sta meglio e fa di più. Si arrende Balzaretti: tocca a Dodò. Montella cambia: Romulo per Migliaccio, con Aquilani adesso in regia. Nuove mosse: Ljajic per Toni e Taddei per Piris. Gol di testa di De Rossi: annullato per fuorigioco. Destro spara alto.
Palo esterno di Borja Valero. Prima del recupero, Savic di testa salva davanti alla porta dopo il pallonetto di Destro.
NERVOSIMO E’ il primo 0 a 0 stagionale per Zeman che però si gode il gol di Destro in spaccata, assist di Pjanic con taglio a destra, nel primo supplementare. Terzo palo viola con Cuadrado, poi fermato da Goicoechea. Nel secondo supplementare, per doppia ammonizione, espulso Taddei. E a seguire Dodò: rosso per lui e Cuadrado che si spintonano la rissa dietro alla porta di Goicoechea. La Roma in nove e in semifinale, la Fiorentina, terza sconfitta in tre gare del 2013, dal ’77 non elimina i giallorossi dalla Coppa. E Europa League è più vicina.