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IL ROMANISTA Befana, vedi che puoi fare…

Lamela

(L. Pelosi) – Otto vittorie, sei pareggi e cinque sconfitte. Spesso, troppo spesso, la befana ha portato il carbone alla Roma, che non può mai essere tranquilla quando si avvicina il 6 gennaio. E se cinque sconfitte in tutta la storia possono anche essere poche, è il peso specifico di quasi tutti questi ko che rende infausta la data. Pesante già il primo, 1949: la Roma perde Tontodonati nel primo tempo e, siccome erano ancora anni in cui non erano previste sostituzioni, resiste nel primo tempo ma poi crolla nella ripresa. Di Pesaola l’unico gol dei giallorossi.

Nel 1963 la Roma rimediò un pesante 3-1 a Bergamo contro l’Atalanta, che la fece pimobare in crisi. Ma almeno quella sconfitta fu salutare: era la sedicesima giornata. Nelle diciotto giornate successive, la Roma perse una volta sola, in casa della Juventus, e chiuse il campionato al quinto posto, con Manfredini che vinse la classifica cannonieri a pari merito con Nielsen del Bologna. In tempi più recenti, le sconfitte hanno pesato anche di più. In due occasioni sono arrivate addirittura nei derby.

Quello di Coppa Italia del 1998, 4-1 per i biancocelesti, e quello di campionato nel 2005, 3-1 per la Lazio che aveva appena sostituito Caso con Papadopulo. In mezzo, un ko che ci costò lo scudetto. Nel 2004 infatti la squadra, allenata per l’ultima stagione da Capello, aveva chiuso l’anno solare al primo posto in classifica con 6 punti di vantaggio sul Milan (che aveva una partita in meno). Ospitando proprio il Milan, quindi con un’occasione irripetibile per scavare un solco difficilmente colmabile, perse 2-1 con una doppietta di Shevchenko inframezzata dal momentaneo pareggio di Cassano. Ma sulla prestazione pesarono questioni interne, come il ritardato arrivo dei calciatori brasiliani dalle vacanze natalizie. Emerson e compagni tornarono solo il 3 gennaio e furono mandati in campo da Capello, in quell’occasione decisamente meno intransigente di come invece faceva di tutto per apparire. Certo, non è sempre stato solo carbone. Ci sono stati anche delle befane che hanno portato bei regali.

Nel 1957 arrivò una delle poche vittorie in casa della Juventus. Tessari, Cardoni, Losi, Giuliano, Stucchi, Marcellini, Ghiggia, Pestrin, Da Costa, Barbolini e Lojodice vinsero 2-1. Decise la partita una doppietta di Da Costa in 2 minuti e fu anche annullato un gol, molto probabilmente regolare, a Ghiggia. Nel 2002, stagione post-scudetto, arrivò un sofferto 1-0 in casa contro il Torino, che nel finale sfiorò il pareggio. Ma la partita, bruttina, fu impreziosita dallo straordinario gol di Totti, che con due dribbling in area di rigore mise per terra mezza difesa del Torino, più il portiere, facendo spellare le mani di tutti i presenti dagli applausi. L’ultima vittoria è arrivata nel 2011, 4-2 contro il Catania dopo essere stati sotto 1-2. Doppietta di Vucinic nel finale. L’ultimo pareggio si aggiunge alla lista delle amarezze, perché fu il 2-2 di Cagliari nel 2010 in una partita che la Roma stava vincendo 2-0 al 90’. Ovviamente segnò Daniele Conti, che ha appena rinnovato il suo contratto col Cagliari. Tra due giorni invece sarà ancora una volta il 6 gennaio. Che almeno Lamela non sia stregato.

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