(F. Bovaio) – Il 6 gennaio è meglio che la Roma lo dedichi alla Befana, visto che le porta davvero male. Basti pensare che erano sette anni che non perdeva la prima gara dopo la sosta per le feste di Natale e che l’ultima volta in cui uscì sconfitta risaliva proprio ad un altro 6 gennaio, quello del 2005, quando a batterla fu la Lazio per 3-1. Da allora ad oggi aveva collezionato 4 vittorie e 3 pareggi. Ieri, invece, è incappata nella settima sconfitta del suo campionato, la seconda con 4 gol al passivo dopo quella, sempre per 4-1, rimediata a Torino contro la Juve lo scorso 29 settembre. Anche quella sera si trovò sotto per 3-0, accorciò le distanze con Osvaldo (ma su rigore) e poi subì il 4- 1 definitivo.
Così i giallorossi chiudono il girone di andata con un’altra batosta contro una delle loro rivali dirette proprio nella domenica in cui le sconfitte di Inter e Fiorentina potevano spingerli in alto. Peccato, perché lo stop del San Paolo ha il sapore amaro del treno perso. Il bilancio del girone di andata della Roma parla così di 9 vittorie (1 a tavolino), 2 pareggi (la X nelle loro gare non esce da 14 turni, 8 vittorie e 6 sconfitte) e 7 gare perse, con 40 gol fatti (esclusi i 3 a tavolino di Cagliari) e 33 subiti. I migliori marcatori della squadra sono Osvaldo e Lamela con 10 gol a testa seguiti da Totti con 6, che invece è il miglior assist-man con 7 passaggi-gol (lo seguono Osvaldo, Florenzi e Piris con 3 ciascuno). I più presenti sono Totti e Florenzi con 18 gare ciascuno (la Roma non ha giocato quella di Cagliari), seguiti da Piris e Balzaretti (16 a testa), che praticamente non hanno ricambi sulle corsie esterne. E’ lì che si deve intervenire sul mercato. Per quello che riguarda i due portieri Stekelenburg ha preso 18 reti in 9 gare, Goicoechea ne ha incassate 15 in 10.