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IL ROMANISTA Osvaldo non si muove da Roma

Osvaldo esulta

(C. Zucchelli) – Prima le notizie: Osvaldo è atteso oggi a Roma. Ha garantito alla società che in giornata sarà nella Capitale e domani si unirà ai compagni ai Trigoria. Poi: la Roma è irritata e dispiaciuta per l’assenza dell’attaccante negli Stati Uniti, ma non per questo ha deciso di metterlo sul mercato. Anzi.Osvaldo è incedibile. Non si muove, almeno fino a giugno. Né all’estero né, tantomeno, in Italia. Niente Milan per lui, niente Juve, niente Fiorentina. «Non scherziamo nemmeno», dicono a Trigoria dove Osvaldo è considerato un punto fermo del progetto romanista nonostante le tante (troppe) intemperanze di cui si rende protagonista. Che avesse un carattere non facile si sapeva e magari questo influenza anche ogni evento che lo riguarda.

Ma la Roma, che sperava raggiungesse i compagni in Usa nonostante la febbre, una volta appurato che il giocatore stava male davvero (su un forum argentino si era sparsa la voce che il giocatore avesse avuto una visita fiscale nella sua casa di Buenos Aires, ma la società ha smentito) ha voluto chiudere lì la questione. Per cercare anche di non metterlo in difficoltà coi compagni che pure a Orlando hanno scherzato spesso e volentieri sull’assenza dell’attaccante. A Napoli Osvaldo non giocherà dall’inizio. Questo è poco ma sicuro. E il 16 in Coppa Italia contro la Fiorentina non ci sarà per squalifica. Quello che succederà poi nessuno può saperlo perché Zeman non è il tipo che si fa influenzare da cose che col campo c’entrano poco o nulla.

Per lui gioca chi merita e finora Osvaldo, con gol e prestazioni, ha quasi sempre dimostrato di valere la maglia da titolare. Quando questo non è successo, vedi in campionato contro l’Atalanta, Zeman lo ha mandato in panchina senza troppi problemi. Il loro rapporto, schietto e diretto, d’altronde è così. Zeman non si fa problemi a riprenderlo, sia in pubblico sia in privato, quando sbaglia ma al tempo stesso non si fa pregare per riempirlo di complimenti. E Osvaldo, carattere particolare ma un cuore grande così, sa che al Boemo deve tantissimo. E non a caso spesso e volentieri, lontano dalle telecamere, se lo abbraccia, ci parla, ci scherza.

È lui che in estate, quando la Roma era disponibile ad ascoltare eventuali offerte, ha detto chiaro e tondo ai dirigenti che l’italo-argentino non doveva muoversi ed è lui che, sacrificando Destro arrivato in pompa magna a Trigoria, gli ha affidato le chiavi dell’attacco romanista. Osvaldo, come detto, lo ha ripagato con i gol, ma ci sono atteggiamenti che rischiano di farli passare in secondo piano, vedi svegliarsi tardi a Siena, farsi espellere in Coppa durante una partita già chiusa oppure non presentarsi, per via della febbre, a Orlando, saltando cinque giorni di allenamenti col resto del gruppo. La speranza della Roma è che a 27 anni (da compiere tra qualche giorno) Osvaldo riesca a limare certi eccessi che a volte sono la sua forza ma, troppo spesso, rischiano di diventare il suo più grande limite.

 

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