(C.Zucchelli) Un solo attaccante di ruolo che non sta benissimo né mentalmente né fisicamente, un terzino con i postumi dell’influenza, un portiere che torna dopo più di un mese, un centrocampista con un morale che ci si potrebbe scrivere fino all’anno prossimo. La Roma che oggi pomeriggio partirà in treno per Firenze è una Roma a pezzi: tre sconfitte nelle ultime quattro partite, tutte fuori casa contro Chievo, Napoli e Catania. Un bottino che fa tremare alla vigilia della partita di domani sera allo stadio Franchi, quarto di finale di Coppa Italia in gara unica.
Contro la Fiorentina di Montella, ex dal dente avvelenato, Zeman si ritrova con gli uomini contati. L’emergenza maggiore è in attacco dove a disposizione ci sarà una sola punta di ruolo. Mattia Destro. L’ex attaccante del Siena sta vivendo un momento che definire difficile è poco e se da una parte la grande responsabilità di domani può essere lo stimolo giusto per dimenticare gli errori contro Napoli e Catania, dall’altra può essere un peso che rischia di schiacciarlo definitivamente. Sarà il campo a fornire le risposte e a dire quello che succederà visto che con Totti out, Lamela e Osvaldo squalificati e Nico Lopez impegnato con la sua nazionale, Destro avrà sulle spalle tutto il peso dell’attacco romanista. La speranza è che possa reggerlo e possa trovare quel gol che nelle ultime settimane gli è mancato ed è mancato soprattutto alla Roma che, anche per colpa dei suoi errori, in questo 2013 non ha mai vinto.
Accanto a lui, che pure non sta benissimo per via di un fastidio alla caviglia destra (ma nessuno a Trigoria prende in considerazione l’idea che per domani non riesca a smaltirlo) ci saranno Pjanic e Marquinho, a meno che Zeman non decida di riproporre Dodò al posto del connazionale il quale se non ci fosse stata questa emergenza sarebbe già al Gremio. L’ex Corinthians, che non gioca dall’inizio da quasi tre mesi, ha dato qualche timido segnale di risveglio a Catania ma non è certo abituato a giocare esterno d’attacco e di fronte a difensori esperti come quelli della Fiorentina rischia di passare una notte da incubo. Meglio allora concedere un’ulteriore chance a Marquinho. Con Pjanic chiamato ad agire da attaccante, a centrocampo De Rossi, Tachtisidis, Bradley e Florenzi si giocano, come al solito, tre maglie. Stavolta dovrebbe restare fuori il greco visto che Zeman domenica dopo la partita, nel motivare l’esclusione di De Rossi, ha detto, tra le altre cose che «c’è la Coppa Italia e io ci tengo». Daniele quindi dovrebbe agire da regista, con accanto i due uomini di corsa chiamati in questo momento a fare gli straordinari. In difesa, con Piris non al meglio per via dell’influenza, e Balzaretti, tornerà Marquinhos con accanto uno tra Castan e Burdisso, con quest’ultimo favorito. In porta, infine, dovrebbe tornare Stekelenburg, la cui ultima apparizione risale allo scorso 11 dicembre. Sempre in Coppa Italia, all’Olimpico contro l’Atalanta. A lui il compito di fare una grande partita per rimettere in discussione tutte le scelte fatte da Zeman anche per il campionato.
TOTTI: FIRENZE NO, INTER FORSE – Francesco Totti non ce la fa. Il Capitano romanista ieri pomeriggio è stato sottoposto a un’ecografia che ha certificato un’elongazione al retto femorale della gamba sinistra. Niente di grave, con 3 o 4 giorni di stop e fisioterapia Totti guarirà, ma per la partita di domani contro la Fiorentina non ci sono possibilità di recupero. La speranza è quella di riaverlo a disposizione domenica sera contro l’Inter ma, per quanto Totti sia imprescindibile per questa squadra, rientrerà solo se il fastidio sarà passato. Meglio non forzare ed evitare guai peggiori, come già scelto di fare a Catania quando Francesco, pur non essendosi allenato per un paio di volte in settimana, aveva dato la sua disponibilità. Zeman lo aveva infatti inserito nella formazione titolare, lui aveva provato a riscaldarsi, pur con un grosso tutore a proteggere la gamba, ma dopo 10’ si è consultato con Vito Scala e col medico e ha deciso di rinunciare.
A Totti dispiace non andare a Firenze coi compagni: alla Coppa Italia ci tiene e sa che la sua assenza, con un attacco ridotto ai minimi termini, complica e non poco la sfida contro il suo amico Montella. Il Capitano si porta dietro il problema muscolare già da un paio di settimane: aveva saltato gli ultimi allenamenti a Orlando proprio per questo, ma la sua generosità lo ha poi portato a giocare a Napoli in condizioni non ottimali e su un campo molto pesante e in condizioni pessime. Al Massimino ha provato fino all’ultimo, poi è stato costretto ad alzare bandiera bianca e ha seguito la partita in panchina.
Diciannove gare di fila in campionato, questo la stagione finora di Totti, che se non dovesse farcela per l’Inter rientrerà la domenica dopo a Bologna, in uno stadio dove ha segnato alcuni dei gol più belli della sua carriera. La sua assenza, inutile pure dirlo, peserà tantissimo sulla Roma, trascinata fino a questo momento dalle giocate del suo Capitano, il primo a mettersi completamente a disposizione di Zeman, il primo a seguirlo in tutto e per tutto facilitato anche dal fatto di aver lavorato col boemo già quindici anni fa. Nonostante la carta d’identità diversa, nonostante un paio di operazioni e una placca nella caviglia, Totti era il punto fermo di Zeman allora e lo è anche oggi. Il suo contratto scade tra un anno, l’intenzione sua è quella di continuare a giocare finché il fisico glielo consentirà – e indipendentemente da chi sarà l’allenatore dei giallorossi in futuro se l’avventura con Zeman si dovesse interrompere – l’intenzione della Roma sembra essere la stessa come ha confermato il presidente Pallotta da Orlando il giorno in cui è stato annunciato l’accordo con Parnasi per la costruzione del nuovo stadio. Vederlo in campo fino al 2016 non è un’utopia ma è il futuro, sapere che domani non sarà lui a guidare la Roma in una partita difficilissima è il presente. Un presente amaro, per Totti, che come ogni romanista sta vivendo male questo momento. La speranza è che, quando rientrerà, non ci sarà solo il campionato ma anche una semifinale di Coppa Italia da giocare.