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IL ROMANISTA Tanti gol sbagliati, un gol subito

Catania-Roma-Tachtsidis

(C. Zucchelli) – E adesso la classifica è davvero brutta da guardare. Così come è stato davvero brutto guardare ieri pomeriggio la Roma a Catania. Seconda partita del 2013, secondo ko della squadra di Zeman dopo quello di Napoli. Per quanto diversa nel punteggio (4-1 al San Paolo, 1-0, rete di Gomez, al Massimino), la sconfitta di ieri è per certi versi simile a quella contro gli azzurri di Mazzarri: la Roma, infatti, crea tanto ma si perde davanti al portiere e visto che il Catania davanti non ha Cavani, che trasforma in oro tutto quello che tocca, nel primo tempo gli errori giallorossi non vengono puniti oltremodo. Nella ripresa, invece, al 17’ Gomez non sbaglia e, approfittando della difesa che sale male, si infila in velocità e batte Goicoechea con un delizioso tocco sotto che non lascia scampo al portiere uruguagio.

La Roma, dopo aver macinato gioco e occasioni nei primi 45’ (e Destro sulla coscienza ha tanti, troppi, davvero troppi errori), non reagisce dopo il vantaggio della squadra di Maran e si fa vedere dalle parti di Andujar solo a 3’ dal termine, quando il redivivo Dodò, schierato nell’inedito ruolo di attaccante sinistro, reclama un rigore che ci poteva – doveva – stare ma che non avrebbe comunque cambiato il senso delle cose. Il senso delle cose a Trigoria parla di un 2013 iniziato malissimo con la Roma, attesa mercoledì a Firenze in Coppa Italia e domenica prossima dall’Inter all’Olimpico, che deve assolutamente riprendere a fare punti. Perché le avversarie per l’Europa (Champions ma anche Europa League), viola a parte, giocando più o meno bene non accennano a rallentare. Come detto, la Roma invece rallenta eccome.

E a Catania lo fa senza mezza squadra: Osvaldo e Pjanic sono a Roma (problema al ginocchio e squalifica), Nico Lopez è in Uruguay, Marquinhos parte dalla panchina perché ha ancora i postumi dell’influenza, De Rossi ci va per scelta tecnica (a centrocampo giocano Tachtsidis, Bradley e Florenzi), Totti invece, dopo aver provato nel riscaldamento, è costretto ad arrendersi per un problema muscolare. Al suo posto Marquinho, che nel primo tempo, pur con tutte le differenze del caso, fa il suo. Lo fa lui e lo fa la Roma tutta, con la sola eccezione di Mattia Destro. L’attaccante, dopo gli errori di Napoli, si ripete. Nel peggiore del modi. Dopo 10’ manda a lato di sinistro da dentro l’area dopo un passaggio di Marquinho, 2’ più tardi, servito da Lamela, cicca col destro e ancora di sinistro manda fuori.

L’attaccante si innervosisce, viene ammonito per un colpo di mano, invece che di testa, e al 35’ sbaglia l’incredibile: tiro di Florenzi da 25 metri, Andujar para ma non trattiene, Destro è ben appostato e a porta spalancata manda fuori. Il Catania, dal canto suo, si fa vedere dalle parti di Goicoechea solo un paio di volte con Gomez, ma pericoli la Roma non ne corre. Ne crea, anzi, con un colpo di testa di Florenzi che termina fuori e con Bradley che dopo una buona azione di Destro entra in area e invece di segnare col piatto cerca un tocco sotto che finisce alto sopra la traversa. La Roma, di fatto, finisce lì. Perché nella ripresa i giallorossi sono evanescenti. Marquinhos rileva Piris che chiede il cambio, Marquinho lascia il posto a Dodò (con tanto di insulti a Cangelosi al momento della sostituzione), ma i giallorossi non fanno più niente.

Fa invece il Catania che al 17’ passa con Gomez che, ben servito da Bergessio, scatta in posizione regolare – lo tengono in gioco i due centrali della Roma – e batte Goicoechea con un pallonetto. I giallorossi non reagiscono, si innervosiscono, e per i siciliani non è difficile controllare il risultato provando a raddoppiare con Castro e Barrientos che però non trovano la giusta deviazione e si accontentano di conservare il, per loro, preziosissimo 1-0.

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