(E.Menghi) – Sono bastati 20 minuti sotto i ferri del professor Giuliano Cerulli per pulire e togliere la parte lesionata del menisco diMattia Destro. Ne serviranno almeno altri 85.000 prima di rivederlo in campo. Sembra un’infinità di tempo, più o meno due mesi, ma il fisico atletico e la giovane età sono dalla sua parte, perciò la prima prognosi potrebbe essere positivamente smentita. L’intervento, avvenuto nella clinica privata Villa Margherita, dove era stato operato anche Burdisso più di un anno fa, è perfettamente riuscito: Destro è entrato in sala operatoria alle 14.40, giusto il tempo di lasciare che l’anestesia facesse effetto, poi il bisturi ha fatto il resto. È uscito circa un’ora dopo ed è rimasto sotto osservazione tutta la notte. Almeno 18 ore con i medici a disposizione sono routine dopo un intervento chirurgico.
Questa mattina aprirà gli occhi nel letto della clinica, ma la partita dovrebbe vederla a casa con la famiglia. Un giorno di riposo assoluto e già da domani comincerà il percorso post-operatorio, con sedute di fisioterapia sia per il ginocchio sinistro appena operato, sia per la caviglia destra malconcia. Quella guarirà in fretta dal trauma distorsivo rimediato in Coppa Italia con l’Inter.
La «meniscectomia selettiva parziale» è un intervento piuttosto ordinario, fatto in artroscopia: basta una piccola incisione e il chirurgo può asportare solo la parte lesionata dell’articolazione, attraverso una specie di endoscopio. L’obiettivo di Destro è tornare prima di Palermo-Roma (30 marzo) e, due settimane e mezzo dopo, scendere in campo per l’altra semifinale con i nerazzurri. Lì Osvaldo sarà ancora squalificato, e la Roma non sembra intenzionata a rimpiazzare l’ex Siena.
Il mercato chiude tra 4 giorni, pochi per studiare una soluzione, abbastanza per cogliere qualche occasione. Zeman non ama gli arrivi di gennaio e potrebbe ripiegare su Nico Lopez, che tornerà dal Sudamericano Under 20 i primi di febbraio (l’ultima partita, Uruguay-Ecuador, è il 3). I 5 gol segnati in 6 partite potrebbero assicurargli lo spazio che ha chiesto.
Inutile invece lo sfogo di Stekelenburg, che dopo aver chiesto scusa ai compagni tornerà silenzioso in panchina e prepara le valigie. Sabatini, per precauzione, ha bloccato Viviano: Montella gli preferisce Neto, la Roma lo aveva quasi preso un anno e mezzo fa, ma un errore del Bologna nel compilare le fatidiche buste mandò tutto all’aria. Stavolta c’è solo un ostacolo: «Stek» deve far arrivare a Trigoria almeno 5 milioni.