(M. Pinci) – «Ho il miglior attacco, posso essere contento»: la filosofia di Zeman è tutta in questa frase, raccolta dopo il pareggio con l’Inter che fa scivolare la Roma al settimo posto. E il terzo, lontano dieci punti, sembra già un’utopia. Non per il boemo però: «Noi non ci sentiamo fuori, dobbiamo giocarcela, la squadra arriverà dove meriterà. Ma dobbiamo dimostrare voglia sul campo». Certamente non c’è ancora riuscita dall’inizio del 2013 a oggi: alla Roma manca ancora la prima vittoria del nuovo anno in campionato. Forse per questo, e per la prima volta, l’allenatore apre al mercato: «Sappiamo che ci manca qualcosina, ma non si deve sbagliare scelta».
Anche perché sul cammino già incidentato della squadra l’ultima buca è l’incidente che ha fermato De Rossi: sospetta lesione al flessore, tra oggi e domani gli accertamenti per provare ad accertare la natura del guaio e quantificare lo stop, intanto salterà certamente il bis di coppa mercoledì con i nerazzurri. «Ha avuto questo problema proprio nell’azione del gol», recrimina Zeman. E se la Roma sembra un paziente in condizioni gravi, l’allenatore prova a recitare la parte dell’ottimista: «Grave non è niente, l’Inter è un’ottima squadra e noi abbiamo fatto meglio di un girone fa a Milano. Solo che quella volta avevamo fatto più gol, anche se stavolta abbiamo avuto occasioni all’inizio e alla fine con Piris ». E se in difesa salva i centrali ma non gli esterni («Balzaretti difende meno, Piris va in confusione ») l’indice dell’allenatore è puntato sul centrocampo:«Mancava un giocatore come Pjanic, Tachtsidis ha sbagliato tanto».Persino Bradley, forse il migliore del reparto sotto accusa, sembra quasi sventolare bandiera bianca: «La squadra è forte, ma la realtà è che abbiamo perso troppi punti». Neanche il rigore dubbio che l’americano si era conquistato nel primo tempo è servito: «In campo sembrava rigore…». Fuori meno. Intanto ieri l’architetto Dan Meis ha presentato ai dirigenti e al costruttore Parnasi i primi disegni del futuro stadio della Roma. Ispirato al Colosseo: «È da 2000 anni lo stadio più bello del mondo». Progetto in sei mesi.