L’ex giocatore del Napoli, oggi allenatore delle giovanili del Parma, Cristiano Lucarelli, è intervenuto ai microfoni de “La città nel pallone” sui 99.8 di RadioIes, per esprimere un giudizio sul match del San Paolo e non solo. Queste le sue parole:
Su Cavani?
“Il trend di questo giocatore è impressionante. Riesce a mantenere una lucidità importante sotto porta nonostante aiuti la squadra anche in fase difensiva. Si danna l’anima e riesce a buttarla dentro: per due anni mi ci sono allenato e ho avuto modo di vedere come si allena. Arriva per primo e va via per ultimo. Non avevo mai conosciuto un professionista del genere: sta raccogliendo quello che ha seminato. E’ stato un insieme di cose. A Napoli probabilmente ha trovato la sua dimensione e il suo ruolo definitivo. E’ un numero 9 di quelli moderni che partecipano ad entrambe le fasi e non danno punti di riferimento all’avversario. In questo momento rappresenta il giocatore più determinante e decisivo in serie A”.
Su Osvaldo?
“A me piace: è un attaccante esplosivo, forte di testa, con i piedi e ha grandi mezzi fisici. E’ simile a Cavani, dal punto di vista tecnico è anche più bravo, ma deve trovare un po di serenità e sarà determinante per il futuro della Roma. Vale la pena sopportare certe situazioni”.
Su Destro?
“Roma non è un piazza dove tutti possono giocare. E’ un ragazzo con grandissime qualità che arriva da Siena: bisogna aspettare che si abitui alla piazza di Roma. Ci vuole calma, è difficile vedere un giocatore arrivare e fare sfracelli. Prima deve abituarsi alle aspettative e alle pressioni della piazza e dei media. La Roma ha adottato una politica intelligente: ha capito che nell’immediato poteva non essere competitiva e ha cominciato a puntare sui giovani: sono convinto che nei prossimi anni, con giocatori maturati, diventati uomini e calciatori”.
Sull’esclusione iniziale di Osvaldo?
“Gli allenatori cercano sempre di mandare in campo la squadra che sta meglio e che gli da più garanzie. Sono rimasto sorpreso vedendo la formazione di ieri, ma si sa che sotto le feste non si lavora mai come si deve e in più non aveva partecipato alla tournée ed era pericoloso dal punto di vista muscolare mandarlo subito in campo”.
Dove può arrivare il Napoli?
“Complice un rallentamento della Juventus, credo che potrà giocarsi le sue chance per lo Scudetto. Poi dipenderà molto anche dalla penalizzazione”.
Dove può arrivare questa Roma?
“Erano mesi che si esprimeva a livelli altissimi, perdere a Napoli ci può stare. Il 4-1 da una lettura errata della partita. La Roma ha fallito dei gol clamorosi: onestamente non ho visto una squadra in difficoltà. E’ stata condizionata nei primi minuti e che poi ha avuto la possibilità di rifarsi sotto”.
Sulla sua esperienza da allenatore?
“Mi sto divertendo tantissimo. Sono stato favorito di essere stato a Napoli negli ultimi due anni dove sono tornato a lavorare con Mazzarri. Spero mi dia maggiori soddisfazioni di quelle che ho vissuto da calciatore. E’ chiaro che cambia tutto: quando sei calciatore devi contare solo su te stesso, quando fa l’allenatore devi contare su 25 giocatori. Ci vuole massima lucidità: a Roma avete il top con Alberto De Rossi”.
Su Mazzarri?
“Ha una grande organizzazione difensiva. E’ un po come Zeman: gli attaccanti con questi allenatori si esaltano”.
Su Zeman?
“Mi sarebbe piaciuto essere allenato da lui almeno un anno”.
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Fonte: La città nel pallone, RadioIes