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PIOLI vs ZEMAN La rimonta che un girone fa ridimensionò Zeman…

Stefano Pioli

All’andata Pioli, uno degli allenatori emergenti del nostro calcio, messosi in mostra in queste ultime stagioni, riuscì a battere in rimonta Zeman, uno dei ‘grandi vecchi’ della nostra Seria A. Dal 2-0 romanista, arrivato in pochi minuti, si arrivò al 2-3 finale grazie al carattere dei rossoblu, ed alle lacune tattiche dei padroni di casa. Era il primo scontro tra i due tecnici nella massima serie, e dopo quella sconfitta iniziarono i primi dubbi attorno alla solidità difensiva giallorossa, che subì due reti (quelle che portarono gli ospiti al pareggio) in un minuto.

Stefano Pioli nasce a Parma, il 20 ottobre 1965, vanta un trascorso da difensore, prima di intraprendere la carriera da allenatore. Cresce nelle giovanili del Parma proprio, squadra che lo accompagna fino all’esordio nel calcio dei grandi, giunto nel 1982; rimane con i crociati per due stagioni, prima di attire su di sè l’interesse della Juventus, che lo porta a Torino.

Parma un tappa fondamentale della sua carriera non solo da giocatore, ma anche da mister: nel 2006 ritrova, infatti, la panchina della squadra della natìa città. E’ la sua prima esperienza sulla panchina di una squadra di Serie A, e arriva dopo due stagioni trascorse a Modena, ma non riesce a sfruttarla a dovere: il 12 febbraio 2007, proprio dopo una sconfitta subita contro la Roma, viene esonerato, ed al suo posto viene chiamato Ranieri.

Tutti si accorgono delle sue qualità quando viene chiamato, nel 2010, alla guida del Chievo Verona, altra costante della sua carriera. Già da calciatore, infatti, aveva conosciuto la città, indossando la maglia dell’Hellas, mentre, muovendo i primi passi da allenatore, aveva guidato le giovanili del Chievo. E’ la stagione dei ritorni anche per Zeman, che viene richiamato dal Foggia per ricreare Zemanlandia. Il Boemo non riesce nella sua impresa, mentre Pioli si fa apprezzare, guadagnandosi la chiamata di Zamparini.

A Palermo, come molti suoi colleghi, vive un’esperienza incredible, vedendosi esonerato prima dell’inizio del campionato, dopo l’eliminazione dall’Europa League. Pensare che prima di sedersi sulla panchina dei rosanero era anche stato accostato alla Roma, che cercava il condottiero giusto per il nuovo progetto, ma poi arrivò Luis Enrique…

Dopo Palermo arriva la chiamata del Bologna, sempre nel corso della scorsa stagione, e anche questo per lui è un ritorno: proprio a Bologna aveva iniziato la sua carriera, guidando sempre le selezioni giovanili. I suoi ragazzi giocano un gran calcio, conquistano una tranquilla salvezza: fatti che permettono al mister di meritarsi la conferma e la stima dei tifosi.

Tutti conosciamo da anni l’integralismo tattico di Zeman, il suo grado d’affezione al 4-3-3, alla verticalizzazione ed alla zona applicata al fuorigioco. Di fronte troverà un tecnico ‘duttile’, che sa cambiare a seconda dell’avversario, ma che predilige schierare i suoi ragazzi secondo un 4-3-1-2. Importante nel suo scacchiere tattico il ruolo del trequartista, che deve illuminare la manovra, supportare la punta ed aiutare il centrocampo. Parliamo del tecnico che più ha saputo valorizzare un talento come quello di Diamanti, mettendolo al centro del progetto tattico. 

A cura di Luca Fatiga

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