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REPUBBLICA.IT Al Psg 800 milioni. E il financial fair play?

Nasser

(F.Bianchi) Ottocento milioni di euro nelle casse del Paris Saint Germain: li verserà sino al 2016, con effetto retroattivo, la Qatar Tourism Autorithy che fa parte del governo del ricco Stato arabo (che dalla Fifa ha avuto i Mondiali di calcio del 2022), così come la Qatar Sports Investments, proprietaria del club francese. Il Psg, allenato da Carletto Ancelotti (ma si parla già di Mourinho), sinora potuto acquistare Ibrahimovic e Thiago Silva (46 milioni versati al Milan), Pastore, Lavezzi, Menez, Lucas, Verratti, Sirigu e la prossima estate potrebbe arrivare anche Cristiano Ronaldo. Ma così si truccano le carte: con l’escamotage di questa sponsorizzazione, si aggirano le norme stabilite dall’Uefa per il financial fair play (consentito un “rosso” massimo di 45 milioni spalmato su tre esercizi) e si mettono in crisi i club che cercano, disperatamente, di ridurre il deficit. Il Psg fattura circa 100 milioni all’anno, che ora potrebbero aumentare con la Champions, ne prende 150 (ma arriveranno a 200) con questo sponsor “mascherato” e ne ha spesi in poco tempo già 300 per il mercato. E’ fuori quindi dai parametri Uefa.

Ora il club parigino potrebbe avere anche un nuovo sponsor sulle maglie: la Qatar National Bank potrebbe versare cinquanta milioni all’anno, prendendo il posto della Emirates che sinora ne ha pagati sette a stagione… Ma, così, come detto, si falsa il mercato del calcio. “Quello che versa la Qatar Tourism Autorithy si tratta di un chiaro aiuto da parte di uno Stato non europeo, e questo non è accettabile”, spiega Ernesto Paolillo, ex ad dell’Inter e consulente Eca. Lo stesso Kalle Rummenigge, n.1 del (virtuoso) Bayern di Monaco e presidente dell’European Club Association, è preoccupato: “Sì, lo sono: ma spero che l’Uefa faccia chiarezza”. L’Eca, che ha come vicepresidente Umberto Gandini, direttore organizzativo del Milan, sinora è stata molto collaborativa e in buoni rapporti con Michel Platini. Ma c’è grande attenzione sul fronte del fair play finanziario: i club italiani (Milan e Inter per primi) hanno iniziato un percorso, non facile, per “ripulire” bilanci in profondo rosso. La stessa Juventus si è riaffacciata nell’Europa che conta con progetti (vedi lo stadio di proprietà) in linea con le strategie suggerite dell’Uefa, e lo stesso presidenteAndrea Agnelli è entrato a fare parte del board dell’Eca. Ma cosa succederà in futuro? Per ora l’Uefa ha cacciato dalle Coppe il Malaga, e altre squadre minori. Che succederà quando si troverà di fronte ai big? “Adesso cominceranno le sanzioni e non guarderemo in faccia a nessuno”, ha garantito Michel Platini. C’è da credergli: sinora ha rispettato sempre quello che ha promesso. Ma il Psg per lui è una vera spina nel fianco: con l’ex presidente Sarkozy ha “sponsorizzato” infatti l’arrivo degli arabi e in più il figlio di Michel, Laurent Platini, cura in Europa gli interessi della Qatar Sport Investments. Insomma, una situazione molto delicata. Ma in ballo ci sono anche il Chelsea, il Manchester City (altra sponsorizzazione record…) e altri club importanti. Che farà l’Uefa fra due anni? Calerà davvero la mannaia?

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