(F.Bocca) A Roma si vedono cose che voi umani non potreste mai immaginare: benservito e tanti saluti all’utopia. Lo Zdenek Zeman che la piazza accolse come un profeta sta per venir bruciato in Campo de’ Fiori, come l’eretico Giordano Bruno.Zdenek sconta la fede cieca al suo calcio integralista e al suo 4-3-3, il dogma di riferimento. Avendo rifiutato di abiurare al suo credo si darà presto esecuzione alla condanna. Forse addirittura prima della prossima partita di venerdì col Cagliari: squadra cui la Roma ha rifilato all’andata 3 gol a tavolino senza prendere nemmeno uno, una delle rarissime volte in cui è successo.
Si pensava che le sue idee radicali non incendiassero lui stesso ma accendessero una squadra, a suo dire, un po’ caciarona e un po’ bulla, che a quanto sembra fa un po’ come gli pare. E invece il rigido dogmatismo non ha portato da nessuna parte, se non a spezzare lo stesso Zeman che il suo ruolo e il suo personaggio del resto ha rispettato. E’ tutto ciò che lo circonda, a cominciare dagli scarsi risultati che hanno invelenito l’ambiente, lo ha sconfitto. Se diciamo che la squadra – da De Rossi a Pjanic a Marquinho – non lo sopportano più ci andiamo probabilmente molto vicino.
Se alla squadra si aggiunge anche la società che lui stesso ha pubblicamente bacchettato, beh allora le speranze di una tregua sono quasi impossibili.
Senza aggiungere troppo parole, da Luis Enrique a Zeman la Roma americana in due anni ha girato solamente in tondo senza andare da nessuna parte. Adesso ha persino rotto pubblicamente col suo allenatore, delegittimandolo e ufficializzando che ne sta cercando un altro. Insomma cose del vecchio, ma proprio vecchio, calcio…