L’ippodromo di Tor di Valle chiude i battenti e 50 lavoratori, con il termine delle attività dell’impianto, si troveranno senza una occupazione. “Abbiamo saputo che avremmo perso il lavoro da un comunicato affisso in bacheca – racconta Cristina all’agenzia Dire – Ma personalmente nessuno di noi ha ricevuto nulla. Ma ormai sono 8 mesi che non percepiamo stipendi, qualcuno anche da più tempo”. Al posto dell’ippodromo nascerà lo stadio della Roma: “A noi non è mai arrivata la comunicazione ufficiale- continua- Circa 20 giorni fa abbiamo letto sulla stampa che l’ippodromo avrebbe cessato l’attività il 30 gennaio. Poi il comunicato in bacheca. Rapidamente hanno trovato una soluzione per lo stadio della Roma calcio, mentre a noi non ha pensato nessuno. Hanno fatto carte false per risolvere il problema dello stadio mentre noi non abbiamo ricevuto alcuna garanzia”.
“Io ho 37 anni – racconta un altro dipendente di Tor di Valle- E, bene o male, un nuovo lavoro riesco a trovarlo. Ma siamo in pochi relativamente giovani, gran parte sono persone che hanno fatto questo lavoro per almeno 30 anni, gran parte sono specializzati. Tutti contenti, tutti felici pensando al nuovo impianto. Ma delle 50 famiglie, dei 500 cavalli che restano senza attività non ci pensa nessuno. Proprio mantenere questi animali diventa impossibile, o quasi.Realizzare uno stadio come quello che vuole fare la Roma significa rifare il quartiere, la viabilità, le tribune dello stadio. E poi i trasporti… E’ stato preferito uno sport rispetto ad un altro, Alemanno si metta in testa che se Roma perde il trotto, è per colpa sua. Io sono tifoso della Lazio -racconta con un sorriso – e sono pure contro… Però mi rivolgo alla Roma e mi chiedo se in società siano a conoscenza del fatto che la costruzione dello stadio metterà in difficoltà 50 persone. Tor di Valle non è soltanto ‘Febbre da cavallo’ o lo stadio della Roma. E’ soprattutto un gruppo di persone, una cinquantina – racconta invece un’altra dipendente, da 13 anni nella storica struttura- che resteranno senza lavoro. Non abbiamo ricevuto comunicazioni, io sono delusissima ma non arrabbiata perchè ci hanno tolto anche la forza di esserlo”. I dipendenti vorrebbero un incontro con il Sindaco: “Cosa gli chiederemo? Noi speriamo di essere ricevuti, innanzitutto, e poivorremmo anche essere ricollocati, magari nello stadio della Roma. Vogliamo un lavoro, speriamo di non ricevere solo chiacchiere da propaganda elettorale”.
Fonte: Dire