Ha il velo bianco in testa e un patrimonio quasi smisurato che viene da una sostanza nera: 2 miliardi di dollari, frutto del controllo del petrolio in vaste zone del Medio Oriente. Miliardi sì, cioè nove zeri, cioè uguale immensità. Se volesse, potrebbe comprarsi tutta la serie A. Adnan Adel (lo chiamiamo così?) è nato nell’attuale Cisgiordania , uno dei territori palestinesi occupati dall’esercito israeliano durante la Guerra dei Sei Giorni del 1967, che all’epoca facevano parte della Giordania. Il mix rende ancora più suggestiva l’alleanza con una società statunitense (gli Usa sono da sempre vicini a Israele). Nel frattempo è rimasto legato ad Abd Allah II, attuale re di Giordania, e ha rapporti anche con il Qatar, che ospiterà i Mondiali di calcio del 2022. Ne consegue che la partnership agevolerebbe non poco l’espansione del marchio Roma in tutto il mondo arabo, senza contare gli immediati riflessi sul bilancio e sulla liquidità disponibile sul mercato di Baldini e Sabatini. D’altra parte, il nostro uomo aveva Roma nel destino essendo nato a Nablus, sessanta chilometri da Gerusalemme, una città fondata nell’anno 72 dopo Cristo proprio dai romani. E da 25 anni si è trasferito in Italia, facendo la spola tra la capitale e una sfarzosa residenza in Umbria senza che nessuno gli chiedesse mai come avesse fatto i soldi. Ma anche la Roma aveva un arabo nel destino: nell’aprile 2008, una fantomatica cordata mediorientale fu tirata in ballo dalla famiglia Sensi a un passo dalla firma per la cessione a George Soros.
Fonte: Corriere Dello Sport