L’ex portiere giallorosso Giovanni Cervone è intervenuto ai microfoni di Radio IES 99.8 durante il programma “La città nel pallone”, per parlare del prossimo incontro tra Sampdoria e Roma e non solo. Ecco le sue dichiarazioni:
Sul momento della Roma?
“E’ un momento difficilissimo: la gente si aspettava un campionato migliore, ma per vari motivi non è andata così. Dispiace per l’esonero di Zeman, perché io ero tra quelli che speravano in un campionato diverso ma c’è stato qualcosa che non è andato per il verso giusto e si è arrivati a questo punto”.
Cosa non è andato?
“Secondo me più di un giocatore non ha reso quanto ci si aspettava. E’ palese che Goicoechea abbia sbagliato, ma non penso sia solo colpa sua. Contro il Cagliari ho visto una Roma inguardabile e senza voglia”.
Il gruppo ha giocato contro il tecnico?
“No, non credo. Per remare contro il tecnico ci vogliono gli attributi… Io una squadra di Zeman non l’ho mai vista giocare così”.
Sulle parole di Giannini ti avrebbe preso come secondo sulla?
“Sono tanti anni che spero di entrare a far parte della Roma, al di la del momento e della situazione che si è creata. Ci andrei a piedi a lavorare, ma questo non dipende da noi. C’è gente che è stata messa li per prendere decisioni, quindi è inutile fare passi avanti. Se vai a genio a qualcuno dentro la società può andare avanti, altrimenti se sei una bandiera o un ex non conta niente”.
Giannini sulla panchina della Roma?
“Farebbe sicuramente piacere, ma se non hanno deciso così non si può fare nulla. Lasciamoli tranquilli, senza creare problemi. Se più in la ci sarà il bisogno, magari penseranno a Giannini e Cervone…”.
Perché Roma e la Roma non riconosce le proprie bandiere?
“E’ una questione di mentalità. Non dipende solamente da questa società, anche Sensi non ha mai pensato agli ex giocatori. Lo ha fatto Viola, poi dopo di lui nessuno ha più pensato a dare qualche incarico a degli ex giocatori. Forse c’è la paura che personaggi come Giannini possano dar fastidio”.
Su Andreazzoli?
“Ora c’è lui, speriamo riesca a sfruttare questa occasione”.
Sui portieri della Roma?
“Giocare a Roma è dura. Quando sbagli, senti sempre dietro il brusio della curva. Se non sei forte di temperamento diventi piccolo piccolo e non riesci più a fare quello che dovresti nel migliore dei modi”.
Un giudizio sul calcio di oggi?
“E’ cambiato tutto, sia in campo che fuori. Più soldi girano e più impicci ci sono. E’ un ambientaccio e uno lo nota al di là degli scandali che ci sono stati. Una volta non c’era così: c’erano meno soldi ed era un calcio più pulito di quello di oggi”.
Fonte: RadioIes, La città nel pallone