La sconfitta di Marassi con la Sampdoria ha complicato maledettamente tutto. Perché la classifica è quella che è, e perché contro la Juve ci può stare qualsiasi risultato, nel senso che una sconfitta, magari non come quella della partita d’andata, si poteva anche archiviare senza troppi drammi. E invece ecco i giallorossi con il fiato corto e un deludente nono posto in classifica di fronte ad un muro, anche psicologico, come quello bianconero.
Il rovescio della medaglia dice comunque che sempre di una partita da giocare ancora si tratta e che in palio non ci sono più di tre punti, di cui peraltro la Roma avrebbe urgente bisogno per tantare di risalire almeno in zona Europa League, che ora dista cinque punti (la Fiorentina a quota 39). Con un minimo di ottimismo si può affermare infatti che Roma-Juve è il gran premio della montagna per i giallorossi, lo scollinamento per prendere fiato e gettarsi in discesa a caccia di chi sta davanti, In teoria, naturalmente. Nel senso che prima del derby del 7 aprile, data spartiacque, la squadra guidata da Andreazzoli affronterà cinque squadre sulla carta alla portata: due in casa e tre in trasferta. Atalanta-Roma il 24 febbraio, Roma-Genoa il 3 marzo, Udinese-Roma il 10 marzo, Roma-Parma il 17 marzo e Palermo-Roma il 30 marzo dopo la sosta per le nazionali.
Fonte: Corriere Dello Sport