Dalla Roma al Giappone senza rimpianti. Fabio Simplicio racconta così la sua esperienze in Italia, in cui ha vestito le maglie di Palermo, Parma e Roma, puntando sul riscatto dei giallorossi.
Dopo un anno: si è ambientato?
“Sì e anche la mia famiglia. Poi io vivo fuori dalla mia nazione, il Brasile, da dieci anni e quindi in qualsiasi posto vado non ho problemi”.
Ma l’Italia è sempre l’Italia…
“Certo. Infatti quando esco con la famiglia vado sempre nei ristoranti italiani. Per la carriera però, non ho rimpianti”.
La rivedremo?
“Tornerò da turista. L’Italia mi ha dato tante soddisfazioni”.
Italia-Giappone, quali differenze?
“Non che l’Italia sia un posto di maleducati, ma il Giappone è incredibile: c’è grande educazione”.
Concentriamoci sul calcio: lo sa che il Palermo ha cambiato esonerato Malesani e ripreso Gasperini dopo tre partite?
“È normale”.
Beh, mica tanto.
“Quando le cose non vanno bene si cambia dappertutto. Poi a Palermo, con Zamparini, ci sono abituati”.
Che effetto le fa vedere la sua ex squadra ultima in classifica?
“Mi dispiace tantissimo. A Palermo io ho sempre cercato di fare del mio meglio. Ce l’ho nel cuore. Sono dispiaciuto per i tifosi e per Zamparini, ma ancora il Palermo può salvarsi. Bisogna tifare fino alla fine…”.
Da un po’ il Parma non riesce a vincere.
“Ogni tanto sento Amaurì su whatsapp. Quando capita mi informo, il Parma è una bella squadra. Sono sicuro che farà un grande finale di stagione”.
La Roma invece, è in ripresa.
“Sono contento per i brasiliani. Ha fatto gol Marquinho, è un ragazzo che già dall’inizio meritava di giocare. Ora ha preso fiducia, può trascinare la squadra fino alla fine. Anche se ci sono sempre Totti e De Rossi, che sono i più rappresentativi e quelli da seguire”.
Potesse scegliere una squadra in cui giocare adesso, in Italia?
“Sono stato vicino all’Inter. Ma mi fa impazzire il Milan, mi sarebbe piaciuto giocarci. Avrei voluto indossare la maglia rossonera, ma ho indossato quella di un’altra grande squadra: la Roma. Non ho rimpianti, anche se giocare nel Milan sarebbe stato fantastico”.
Tanti anni in Italia, tanti grandi giocatori insieme a lei. Facciamo un gioco, le va?
“Ok, dai…”.
Gli undici compagni del suo top team ideale. Cominciamo dal portiere?
“Luca Bucci”.
E in difesa?
“Cicinho, Juan, Bovo e Contini che è un bravo ragazzo”.
A centrocampo?
“Prima di tutto Giovanni Tedesco, che a Palermo con gli inserimenti in area era incredibile, il numero uno. Poi scelgo Liverani e De Rossi. Io invece vado in panchina. Per il trequartista ho le idee chiare”.
Prego.
“Domenico Morfeo. Uno dei più forti in assoluto. In carriera ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato”.
E in avanti?
“Amaurì e Cavani che è pazzesco. E Miccoli di riserva, Fabrizio serve sempre”.
Ora le tocca scegliere l’allenatore.
“Non ho alcun dubbio, nessuna esitazione: Ballardini”.
Fonte: Tuttomercatoweb.com